Puntate sportive alle stelle. Scommesse ippiche in declino.

Scommesse sportive alle stelle. Puntate ippiche, invece, sempre più declino. Per le prime, infatti, si registra un aumento del 77% nel mese di marzo e tre quarti della nuova rete già attiva. Mentre le seconde continuano a sfoggiare un consistente segno meno. Diamo un’occhiata alle statiche al 28 aprile:
Scommesse ordinarie + vincente e accoppiata nazionale: -6,15% Tris: -20,73% Quartè: - 30,82% Quintè: - 23,72% Poi sempre per le scommesse sportive risultano abilitati il 74% dei punti della nuova rete contro il 64% delle concessioni ippiche, ovvero 5.366 punti: 153 delle 291 agenzie e 5.213 dei 7.775 corner. Ma non finisce qui : dei 48 operatori che si sono aggiudicati dei diritti ippici sono ancora in 13 a non aver ancora superato il cosiddetto “collaudo” per poter operare. E siamo tanto sicuri che l’introduzione dei due campi risolverà i problemi del settore? Che il rimedio sia sfornare sempre più tris per garantire che il montepremi diventi irrisorio? Escludendo, tra l’altro, sistematicamente dalla confezione dei prodotti scommessa-corse i soggetti che capiscono bene il settore: proprietari, allenatori, gestori di ippodromi, bookmakers. Intanto resta una certezza. Il nostro prodotto è in caduta libera. Anche all’estero. E non solo per la scarsa qualità delle corse. Ne è un esempio la tris transnazionale abbinata al G. Premio d’Europa. Analizziamo le scommesse effettuate in Francia, con i tonfi di tris e accoppiata.
Tris: € 1.456,50; Accoppiata: € 1.323,50; Meglio il Vincente: € 53.735,50 con un prelievo del 14%, contro il 20,29% della tris, anche se analogo a quello dell’accoppiata.
Non è il caso di pensare a una riduzione dei prelievi, sull’esempio dei nostri cugini d’oltralpe? Forse dovremo aspettare (siamo sulla buona strada) che il movimento annuale scenda al di sotto dei 2 miliardi di euro. E perché si intervenga prima che sia troppo tardi. A meno che qualcuno non aspetti altro: cioè la contrazione della filiera ippica.
CORSE CLANDESTINE AL TG1
In qualche modo l’ippica riesce sempre a salire alla ribalta della cronaca ma per episodi che con l'ippica hanno poco a che vedere. L’ultimo in ordine di tempo arriva da Poggio Reale dove, secondo l’agenzia Agipro, si tenevano corse di cavalli in mezzo al traffico con tanto di caroselli di auto e motorini. Per non parlare degli autobus di linea costretti a fermarsi per evitare collisioni con i sulky. Corse clandestine che si sarebbero tenute ogni sabato pomeriggio e che oggi hanno trovato spazio nel Tg 1. Anche questo dovrebbe far riflette, e a lungo, i dirigenti e operatori ippici. Si dovrebbero cercare le ragioni di tanto isolamento. E correggere la condotta del settore restituendo smalto e trasparenza a tutto l’ambiente. Il resto, si sa, arriva da solo.G.R.
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