Il segretario usa solo parole per dire che tutto va bene di un sistema da rifondare. Giudici di gara, arrivano i turni giornalieri.

Ci piacerebbe sapere qual è il criterio adottato da Franco Panzironi nell’ultima intervista rilasciata a Lo Sportsman, per affermare che il doping nell’ippica è diminuito e che le cose vanno meglio rispetto al passato. Come al solito il segretario usa solo tante parole. Non dice quanti sono i casi positivi e, ovviamente, non fa un confronto con il passato. Il solito metodo di prestigiatore. E allora offriamo noi a Franco Panzironi l’occasione per quanto sostiene. In meno di 3 anni (sino a febbraio 2006) i casi di doping accertati sono stati 645 - 239 di diossido di carbonio (clicca qui), 406 di altre sostanze proibite (clicca qui) - di cui 568 risultati positivi e 77 negativi alle seconde analisi. E non sembra questa una cifra che possa indurre all’ottimismo, salvo smentite del signor Panzironi o del “giornalista” (L.C.) che ha raccolto l’intervista, senza pensare neanche per un attimo alla verifica di quanto gli è stato detto. La delicata gestione del doping riguarda anche la necessità, più volte sollecitata dall’Unagt:
a) di effettuare le analisi in luoghi di massima sicurezza (igiene dei boxes e dei locali di prelievo, idonee aree d’isolamento, massima sicurezza delle procedure di prelievo e confezionamento dei campioni di urina e di sangue) per evitare rischi di inquinamento ambientale;
b) di effettuare prime e seconde analisi in laboratori diversi come sinonimo di garanzia e al fine di avere un termine di paragone con le prime;
c) di fare più chiarezza nei tempi di sospensione e nelle soglie minime consentite (in tal senso si è espressa più volte anche la Commissione scientifica, rimanendo sempre inascoltata). L’attuale sistema non garantisce la diversità di trattamento tra farmaci effettivamente dopanti e residui di terapie. Ma di questo Franco Panzironi non si è sognato di parlare nell’ ”imparziale” intervista rilasciata alla velina di palazzo, che forse continua a sostenerlo perché non è sicura che Terminator verrà pensionato. Allora, meglio un piede in più scarpe, in attesa di sapere veramente su quale carro saltare.
L’ultima trovata di Panzironi è la nomina giornaliera dei giudici di gara. Secondo questo “geniale” sistema un funzionario oggi può essere a Milano, domani a Taranto e dopodomani a Torino. Una situazione quasi surreale, con evidenti disagi logistici e, soprattutto, professionali, in quanto è preferibile far lavorare perlomeno un mese su una piazza persone che ne conoscono perfettamente la situazione, anziché alternare giudici che alla fine non riescono mai a prendere veramente possesso del loro ruolo.G.R.
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