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associazione : Comunicato 22 novembre 2012
Inviato da roberto il 22/11/2012 10:24:00 (1964 letture)

Comunicato 22 novembre 2012





L'incontro
tra A.G.I.T. e Comitato pre-Lega (Unione) Ippica ha fatto sorgere polemiche,
alimentate anche dalla mancata adesione dell'AGIT al gruppo creato dagli
rappresentanti di categoria che, per esternare il loro appoggio all'attuale
sistema, hanno delegato Mario Masini a loro portavoce.


L'A.G.I.T.
da tempo denuncia lo stato fallimentare dell'attuale sistema ippico, e di
conseguenza ritiene il valutare una strada alternativa non solo un diritto, ma
un dovere verso tutti i suoi associati.


Occorre
ricordare come:


 


- la classe
politica che ha gestito direttamente il nostro ambiente si è principalmente
preoccupata di sistemare burocrati di ogni genere ai vertici dell'Ente con il
solo compito di far passare tempo senza modificare nulla, e ha utilizzato
l'alternanza delle cariche per far restare le promesse sempre e solo promesse;


- AAMS ha
sempre bloccato ogni riforma delle scommesse, sotto l'attenta regia dei
Concessionari,


- la parte
produttiva del sistema, quello che vive delle risorse dell'ippica (montepremi)
è stata nel tempo presa in ostaggio, e costretta a mantenere tutte quelle
"poltrone" create ad hoc dagli amici politici (stipendi del
"baraccone " U.N.I.R.E./ ASSI, Unirelab).


 


E non
possiamo tralasciare i vari passaggi legislativi che hanno provocato l'enorme
"voragine" economica dell'ippica, a partire dalla legge 200/2003, al
tempo del Ministro Alemanno e del fido Panzironi.


L'allora
Onorevole Mario Masini (colui che oggi dovrebbe essere portavoce delle
categorie) "partorì" la famosa legge salva-Agenzie ( detta appunto
Legge Masini ) con la quale vengono abbonati 129 milioni (il 33% del totale)
dei minimi garantiti,e rateizzati i restanti in 8 rate annuali ( peraltro mai
pagate); e per far tornare i conti, nella malaugurata ipotesi che qualcuno
potesse anche chiedere il pagamento delle rate, fu aumentata la percentuale
data alle Agenzie ippiche per il costo della rete di scommesse dall' 8% al 12%
,percentuale bloccata fino al 2016!


Ma non solo
questo: la legge 200/2003 trasforma l'UNIRE in Ente pubblico di 1' livello.


Non certo
per aumentarne il prestigio o la funzionalità, ma solo per aumentare il numero
delle "poltrone" occupabili.


E l'ippica
si è dovuta accollare lo stipendio di 220 dipendenti!!!


Il buon
Masini si difende dicendo che allora era un politico, oggi è un ippico:
complimenti !!!


 


E non
dimentichiamo i milioni dovuti dalle Agenzie ippiche ( circa 110) per i canoni
TV, che per effetto di una provvidenziale transazione sono diventati 10.


E ancora
paghiamo quasi 11 milioni a teleippica ( controllata interamente da SNAI ) per
diffondere le immagini delle corse.


Tutti
ricordiamo quel breve periodo in cui ricoprì la carica di Commissario UNIRE
Matarrese. Sembra che dopo qualche tempo dalla sua nomina, il tempo di capire
come funzionava l'ippica, fece questa affermazione:" Vengo da un settore ,
il calcio, dove pagano per avere le immagini delle partite, qui dobbiamo pagare
noi per fare vedere il nostro spettacolo. Qualcosa non torna!". E fu
velocemente accompagnato alla porta!!!


 


Ancora
complimenti a chi vuole mantenere questo sistema!


 


Da qualche
tempo vediamo girare l'Italia ippica da millantatori che rassicurano sulla
situazione. Priorità però era eliminare qualche associazione, e spaccare quel
fronte che a fine 2008 aveva portato, attrverso una fortissima protesta, ad
ottenere una visibilità senza precedenti sulle problematiche del settore.


In fondo
avere un "amico " del direttore AAMS Tagliaferri che ci garantiva a
gennaio l'imminente avvio delle riforme delle scommesse, è stato utile: siamo a
novembre e ancora nessuna riforma è stata attuata.


Nel tempo
sono state tolte le indennità tris, perché non va pagata la presenza, ma
premiata la prestazione in corsa, quindi meglio aumentare il montepremi.


Risultato
finale: dotazione tris comunque al ribasso, corse mal o non riuscite, montepremi
crollato.


Ma il
risultato per chi faceva tal propaganda sicuramente è stato ottenuto: uno
stipendio fisso pagato anche da colleghi importanti.


 


Se vogliamo
riepilogare:


- montepremi
dimezzato;


- riforma
delle scommesse mai attuata;


- mercato
dei cavalli vicino allo zero;


- pagamento
dei premi fermo a giugno.


 


L'unica
certezza è il caos che parole false e fuorvianti hanno portato: difficile
comprendere dove sta la verità e altrettanto difficile organizzare una forma di
protesta incisiva.


 


Di fronte ad
una tale situazione, logico sarebbe rivolgersi al Ministero competente.


Ma se
esaminiamo la lista dei Ministeri che si sono succeduti, pensare che si possa
trovare soluzione rivolgendosi ai Ministeri è pura utopia.


Tralasciando
la parentesi Zaia, che ha provato a creare le basi per la ristrutturazione e il
rilancio del settore (270 audizioni da cui è scaturito il piano industriale,
finanziamento del settore attraverso il DL 185/2008, poi L/2009), tutti


gli altri
Ministri hanno sempre e solo speso parole che alla luce della situazione
attuale risuonano come una presa in giro bella e buona.


Da Alemanno
a De Castro, da Galan a Romano per finire all'attuale Ministro Catania, tutti
hanno contribuito allo sfacelo del settore.


Alemanno ha
promesso contributi mai arrivati, ci ha privato dei minimi garantiti, ci ha
"gratificato" con la nomina di Panzironi a Segretario Generale; De
Castro ha solo aspettato la sua successiva elezione a parlamentare europeo,
quindi non ha mosso un dito; Galan, che già mal sopportava l'agricoltura in
generale, l'ippica proprio la schifava (forse perché settore caro a Zaia,
usurpatore del "suo" Veneto ?), Romano ha ottemperato al decreto che
prevedeva tagli alle risorse del Ministero tagliando però quasi tutto al
finanziamento destinato dalla 2/2009 all'ippica.

E infine il Ministro Catania che per non essere da meno dei suoi precedessori ,
ha solo fatto promesse (attuazione delle riforme, arrivo di 35 milioni per
permettere di sopravvivere nell'anno in corso) con il solo scopo di fermare la
protesta in atto, ma non ha mantenuto nulla.

Forse il Ministro Catania considera gli ippici una "razza inferiore",
non degni di esssere ascoltati, né ricevuti.

Ma almeno si potrebbe degnare di spiegarci come pensa che possiamo mantenere le
nostre famiglie e a far fronte ai nostri impegni se non ci pagano quello che ci
spetta?

Lavorare per la metà dell'anno precedente è durissimo, ma incassare solo la
metà di quella metà e sopravvivere è impossibile!!!



L'esasperazione è già arrivata oltre ogni limite e il non aver nulla da perdere
può diventare pericoloso.

E non aiuta certo i nostri umori sapere che chi ci gestisce e non fa nulla per
cambiare le cose, percepisce regolarmente il suo stipendio il 27 di ogni mese,
comprensivo di 13esima e 14esima, ed anche di premio produzione (
l'interrogazione del Sen. Mura parla a bilancio di più di 1 milione di euro di
premio produzione 2011 ), mentre noi anticipiamo tutte le spese e i nostri
pagamenti sono fermi a giugno.

Eppure "montepremi" e "stipendi" sono entrambe voci di
uscita dello stesso bilancio!



Continuare su questa strada significa precipitare in un burrone!



Per questo dobbiamo cercare una strada alternativa, proseguire su quella
vecchia sarebbe un suicidio, e credere ancora alle parole dei politici che
hanno mille progetti e tante chiacchiere, sarebbe, per dire un eufemismo, da
ingenui.



Il sistema dei privilegi e delle clientele è morto e deve essere sepolto.


 


E se oggi non vogliamo morire anche noi e non vogliamo
leggere  la disperazione negli occhi
nostri e dei nostri  familiari, di fronte
alla quasi certezza di non ricevere neanche a dicembre i nostri soldi, dobbiamo
reagire con forza per ottenere ciò che ci spetta. 


Il Presidente Enrico Dall’Olio


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