IERI A NAPOLI

Corsa per non piazzati

Già vedere diciotto puledri di 2 anni alle prese fa storcere un poco il naso: perché buttare i giovaniossimi in un’ammucchiata del genere non sembra l’ideale per far prendere confidenza con l’agonismo in maniera serena. Ma passi. Poi ci si accorge che nessuno dei 18 in questione (di cui 6 debuttanti) ha un misero euro di vincite all’attivo. E allora la curiosità si fa strada. La corsa di cui si parla era la prima di ieri a Napoli, Premio Banchiglia. La sua proposizione recita: “per puledri di 2 anni che non si siano mai piazzati in carriera” e questo ovviamente spiega perché i 18 in lizza non assommassero manco un euro di vincite. Che bellezza! Ancora una volta viene premiato il demerito, esattamente il concetto contrario a quello che deve ispirare i confronti sportivi non solo quelli. Perché la condizione necessaria per poter prendere parte questa corsa era un demerito, quello di "non essersi mai piazzati in carriera”. Critica dalla quale vanno esenti, è palese, cavalli che nella circostanza debuttavano.
Non si può essere d'accordo con una “chiamata” del genere. Vanno bene le prove riservate agli esordienti; quelle per "mai vincitori", anche quelle che stabiliscono un tetto di vincite basso. Ma lo zero non è una discriminante accettabile (e che non si concilia con un ippodromo che fra poco diventerà "istituzionale”), come si fa pensare che sia una bella idea? Anche perché ormai, a fine novembre, i puledri della G hanno avuto a disposizione quattro mesi e mezzo (da metà Luglio) per correre: e quelli che non si sono mai piazzati - sia pure in pochissime prove sostenute - non possono e non devono avere la precedenza sugli altri che magari hanno portato a casa qualche piazzamentino marginale. Dice: ma si tratta di puledri, un pò di comprensione... Tutta la comprensione del mondo, anzi, in realtà molta più di quella che viene riservata ai 2 anni da chi ritiene sia giusto che abbiano un programma ampio e ricco di occasioni proprio nella prima stagione di attività. In modo tale da usurarne una bella fetta ancor prima di giungere ai 3 anni. Per concludere questa faccenda di una corsa riservata a chi non si è mai paizzato non è una cosa drammatica. Come la famosa corsa ripetuta in Taranto; come i convegni annullati per due fiocchi di neve; come le matinée che aumentano sempre di numero; come tre tipi di partenza fra i nastri; o altre bazzeccole del genere che potrebbero aumentare a dismisura l‘elenco. Niente di grave, per carità, niente di serio, ci mancherebbe. Ma se si mettono insieme queste pennellate viene fuori il quadro della nostra ippica. Roba da circo, specializzazione clown.