L’Unire e le colpe che Aams non ha
Due corse (Taranto giovedì 17 e Livorno martedì 22) annullate, per cadute e situazione di pericolo, e poi ripetute e due giurie che decidono in modo opposto: a Taranto si rifanno i partenti (anche i numeri di avvio con conseguente ribaltamento della natura stessa della corsa), a Livorno ci si limita a ripetere la corsa tale e quale in coda al convegno con il ritiro del cavallo e dell’amazzone caduti. Chi ha agito bene? Secondo l’unire, per voce del segretario generale Panzironi, entrambi. Con una precisazione: «Il problema interpretativo che ha generato alcuni equivoci nasce da una circolare di Aams sulle scommesse che in qualche modo appare in contrasto con il regolamento delle corse. Secondo la nostra interpretazione è stato perfetto il comportamento della giuria di Taranto, mentre presenta una minima criticità quello della giuria di Livorno che però non ha portato alcuna conseguenza sulla regolarità della corsa e delle scommesse». Con un comunicato di venerdì l’Amministrazione Autonoma dei Monopolidi Stato ha smentito l’unire e chiarito che «la notizia secondo la quale esisterebbe difformità tra una circolare interpretativa e il regolamento delle scommesse sulle corse dei cavaffi, emanato con decreto Interministeriale 25/10/2004, è destituita di ogni fondamento. Le differenti decisioni assunte dai commissari di Taranto e di Livorno non sono imputabili alla responsabifità Aams. Aams, nel rispetto delle norme vigenti, è il garante della correttezza gestionale delle relative scommesse». Intanto l’Intercategoriale annuncia un esposto contro l’unire per gli «eventuali illeciti di natura civile, amministrativa e penale».
(s.c.) Che due giurie si comporti- no in maniera diametralmente opposta e abbiano entrambe ragione è una trovata meritevole di un brevetto, nonfosse che la politica ci ha abituato da tempo a contorsionismi. L’Unire d’oggi è un concentrato di contraddizioni e di opacità. I casi di Taranto e Livorno nefannofede ma, purtroppo, sonofi gli di una pregressa «gestione dell’errore» dell’ente ippico. Bene hafatto Aams a mettere uno steccato dicendo «non dateci colpe che non abbiamo». Che poi ci si inventi di rifare i partenti di una corsa seduta stante è per l’ippica una brutta e assurda novità. Ma avvallarla è sinceramente peggio.
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