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QS - Quotidiano Sportivo: Lets Go domina il Gran Premio Nazioni (15.11.05)  
Autore: unagt
Pubblicato: 15/11/2005
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CAMPIONE QUESTANNO IL TRAINER HA VINTO 250 VOLTE; 228 NEL 2004 E ALTRE 232 NEL 2003
Lets Go domina il Gran Premio Nazioni
Ed Ehlert si conferma super allenatore

Ha avuto ragione ancora una volta lui!». A dirlo è stato Enrico Bellei nella prima intervista rilasciata dopo aver tagliato il traguardo per primo con Lets Go nel Gran Premio delle Nazioni a Milano domenica pomeriggio. Il “Lui” in questione, manco a dirlo è Holger Ehlert, l’allenatore di Lets Go, il tedesco con il quale Enrico Bellei collabora da tempo e che è il leader assoluto della classifica degli allenatori dall’alto delle sue 250 vittorie conquistate quest' anno di cui dieci gran premi. Non c’è che dire: la stagione di Ehlert ha dell’eccezionale, ma non è certo frutto del caso se si pensa che lo scorso anno le vittorie sono state 228 e nel 2003 i suoi cavalli hanno tagliato per primi il traguardo 232 volte.

LA FORTUNA - E’ vero, lo ha ammesso lo stesso Bellei, a Milano domenica la fortuna ha sicuramente dato una mano a Lets Go e al suo team. Una mano sotto forma di rottura che ha coinvolto Pegasus Boko e Roberto Andreghetti a una manciata di metri dal traguardo quando probabilmente stavano per superare l’avversario e vincere una corsa grazie anche a una tattica indovinata. Invece Pegasus non è riuscito a mantenere il trotto, complice forse una leggera deviazione di Lejacques D’Houlbec. E Bellei ha potuto cogliere così uno dei pochi allori che ancora mancavano al suo infinito palmares. Fortuna, sì, ma la fortuna aiuta quelli bravi e bisogna dire che il “Figlio del Vento” in corsa è stato impeccabile come molto spesso gli accade: partenza a razzo per tenere botta a Smashing Victory. Appena il tempo di rifiatare per qualche decina di metri e subito una nuova frazione per respingere Lejacques D’Houlbec che Andrea Guzzinati aveva portato all’attacco sperando in un via libera. A quel punto in molti pensavano che Lets Go avrebbe ben presto “mollato” la presa. Invece il figlio di Aristote ha tirato fuori dal cilindro insospettate doti di fondista. Enrico non è scappato. Ha preferito farli ammucchiare alle sue spalle costringendo più di qualcuno (ad esempio Malabar Circle As secondo con rimpianto) a onerose corsie esterne e poi ha sparato le residue energie appena entrato in retta di arrivo. Forse senza l’errore, Pegasus lo avrebbe battuto, ma intanto rimane una corsa da protagonista su una distanza, quella dei 2.100 metri che non si riteneva essere congeniale alle sue caratteristiche. «Ma Holger aveva detto di correre con fiducia che il cavallo stava bene» ha raccontato Bellei, e alla fine ha avuto ragione lui, il tedescone.

QUALITÀ - Belle corse domenica a Milano. Corse di qualità che hanno portato alla ribalta anche altri cavalli. Per un tedesco che è andato forse come non mai, ce n’è un altro che ha deluso parecchio. E’ Armstrong As che nel Gran Criterium non si è neanche allineato dietro l’autostart. La corsa ha perso subito un protagonista, ma ne ha trovato un altro (anzi un’altra) di prim’ordine in GilIy Lb capace di vincere sotto la regia di Andrea Guzzinati alla media stratosferica di 1.13.8, record europeo sulla distanza per un due anni e scusate se è poco. Belle corse, qualità, è mancato solo il... pubblico. E dire che era una domenica senza calcio. Sì, è vero, ma era anche una domenica senza auto visto il blocco della circolazione imposto dal Comune che ha indubbiamente tenuto lontana dall’ippodromo tanta gente in una giornata che poteva essere da record. Peccato. A questa povera ippica certe volte non gliene va bene una!
Luigi Migilaccio

 
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