L’INTERVISTA - IL DURO ATTO D’ACCUSA DEL COORDINATORE DELL’INTERCATEGORIALE Mattii: «Panzironi ha sbagliato tutto E le scommesse sono un fallimento»
E l’uomo oggi più indigesto e «scomodo» per i potenti dell’ippica. Quelli che sono dalla sua parte lo vedono come un «grillo parlante» che lancia allarmi. I suoi avversari lo ritengono un arrivista. Maurizio Mattii, 49 anni da Montegiorgio, già direttore dell’ippodromo di San Siro, già incaricato Tris e responsabile dell’omonimo ufficio, oggi è Coordinatore dell’Intercategodale, una sorta di Federazione tra varie sigle rappresentanti le componenti del trotto e galoppo. A lui vanno ricondotti gran parte dei fermenti che hanno carattenzzato il comparto ippico negli ultimi mesi. Il suo nemico? L’Unire e in particolare il Segretario Generale Franco Panzironi. Una guerra personale? «Assolutamente no, lo stimo come uomo. Lo ritengo una persona intelligente e tutt’altro che incapace, ma non condivido il suo operato. Anzi per quello che ci vedo lo ritengo un progetto distruttivo e del tutto contrario alle esigenze del nostro settore». Perché? «Perché è assolutamente lacunoso. Non difende la base dell’ippica, quella che produce lo spettacolo, vuole risparmiare laddove ci sarebbe da investire, tutela gli assuntori di gioco, ma non gli attori, e soprattutto non produce nuovo interesse attorno alle corse, non porta gente negli ippodromi mentre Derby, Mangelli e Fieracavalli hanno dimostrato che c’è voglia di vedere i cavalli dal vivo. Inoltre è portato avanti senza chiarezza, in modo sibillino. Si dice che il Montepremi deve essere tagliato del 9% e invece si arriva al 16; che si deve protendere a migliorare la qualità delle corse e invece si punta alle cosiddette corse commerciali perche costano poco. Si privilegiano le corse dei due e tre anni, le meno produttive ai fini del gioco. Si dice che le entrate aumenteranno e invece i movimenti presentano un deficit pari a circa 30 milioni di euro solamente nei primi dieci mesi dell’anno». Però con le nuove scommesse... «La partenza però è un disastro. Ma come si fa a mettere in atto un progetto, lodevole negli intenti, ma così lacunoso? Sparisce la scommessa sul piazzato che per il pubblico tradizionale dell’ippica rappresenta un caposaldo, gli ippodromi dove si corre la corsa non sono ancora abilitati ad accettare le scommesse. Ci vorrà più di un mese, tanto vale che si corra a porte chiuse. Le quote del totalizzatore non sono visibili. Ho letto le dichiarazioni del dott. Tagliaferri e sono totalmente sicuro che corrispondano al vero, ma alla prima quota strana di una Tris o di un’accoppiata, chi impedirà alla gente che non vede di “dubitare” e quindi di parlar male ancora una volta dell’ippica? Non sarebbe stato meglio partire con tutto a posto?». Voi però vi sareste lamentati del ritardo come avete tatto in passato. «Certo. La prima scommessa Masini, che non era il vincente o l’accoppiata sulla Tris, sarebbe dovuta uscire tra marzo e aprile. Oggi abbiamo un surrogato, ma che finalmente fa parte di un progetto e va dato atto ai Monopoli di Stato di aver portato avanti un discorso in questo senso, ma francamente ci aspettavamo di meglio». Qual è il problema reale? «Secondo me non è economico. Le grosse lacune sono tecniche. Vogliamo parlare di controlli, di doping, di regolamenti che stanno per cambiare e presentano grandi lacune, di gestione del rapporto con gli ippodromi, di spese inopportune? E in questo si inserisce la totale chiusura al dialogo. Noi abbiamo una piattaforma, ma forse è la loro una guerra personale nei miei confronti!
Luigi Migliaccio
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