IL CASO

Duello fra l’offerta di HippoGroup e quella di Papalia: deciderà il Consiglio di Stato

Ma la gara per gestirlo finisce dal giudice

ROMA Capannelle guarda al futuro. Ma il futuro dell’ippodromo della via Appia è un punto interrogativo. Lo stesso Mei, il numero uno dell’attuale gestione, ieri ha commentato:
«Presto avremo anche un impianto di illuminazione, ma purtroppo i nostri progetti non possono andare spediti come vorremmo. La situazione non chiara sulla gestione dell’ippodromo ci frena. Speriamo che tutto si risolva in fretta». Una vicenda delicata, che coinvolge a tutti i livelli l’amministrazione del Comune di Roma e proviamo a riassumere in poche parole, sperando di essere il più chiari possibili. L’ippodromo di Capannelle è di proprietà del Comune, che dopo una serie di proroghe per la gestione dell’impianto alla Società Gestione Capannelle, ha pubblicato un bando di gara nel marzo 2004, al quale partecipano, oltre alla Società Gestione Capannelle, anche Ippodromi&Città, di Gaetano Papalia, proprietario dell’ippodromo del trotto di Tordivalle.
La Commissione giudicatrice apre le buste nel settembre 2004 e aggiudica alla Società Gestione Capannelle la gestione dell’ippodromo per 6 anni rinnovabili per altri 6. A questo punto Papalia impugna la decisione e ricorre al Tar basandosi sul fatto che al momento della richiesta di invito, la Società Gestione Capannelle aveva un contenzioso aperto col Comune (successivamente risolto con la condanna e il versamento al Comune stesso di oltre 4,6 milioni di euro) e quindi non poteva partecipare. Il Tar ha dato ragione a Papalia e il 15 dicembre il Consiglio di Stato si pronuncerà definitivamente sulla questione, mentre nel frattempo ha rigettato la richiesta della Società Gestione Capannelle di sospensione della sentenza. Ciononostante il Comune ha deliberato di prorogare la gestione alla società diMeiin questo periodo di «incertezza». Una questione delicata, che coinvolge due realtà ippiche che hanno presentato due progetti molto simili. Ieri in proposito il presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Mannino, ha detto: «L’Amministrazione ha compiuto la scelta giusta, questa società ha compiuto passi coraggiosi e ha fatto di questa zona di Roma lontana dal centro unpolo d’attrazione anche turistico».
Diverso, naturalmente, il punto di vista di Gaetano Papalia: «Giusta o non giusta, è una questione di legalità. Attendiamo che i nostri diritti vengano definitivamente riconosciuti. Ogni concessionario che opera deve diventare strumento della politica territoriale dell’amministrazione ed essere con lei in sintonia. Credo che il Comune abbia una conoscenza solo parziale dei concorrenti».
n. me.