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La Gazzetta dello Sport: La puledra con la doppia targa (26.10.05)  
Autore: unagt
Pubblicato: 26/10/2005
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La puledra con doppia targa

Gastine o Continental Dream, italiana o Usa? Lombardini: «Io denuncio alla magistratura»


— Questa è la storia di una cavalla con due nomi e con due «targhe». Per lo stud-book italiano è Gastine, per quello americano Continental Dream. Almeno così dicono i documenti ufficiali dell’Usta, l’ente del trotto Usa, e quelli dell’rI, l’associazione allevatori italiani di trottatori.
Identico il padre Oarland Lobeil, identica la madre Continental victory, identica la data di nascita (il 21 febbraio 2003), identico il sesso (mare negli Usa, femmina da noi), identico il proprietario (la scuderia Bolgheri del driver francese Jean Pierre Dubois) ma diversi gli elementi identificativi: per l’Usta il codice distintivo è 7A0889 M, per l’Anact è A04613.
Anche la possibilità che si tratti di una nascita gemellare (situazione limite ma che vogliamo per massima garanzia contemplare) non regge perché Continental victory avrebbe dovuto partorire nello stesso momento un puledro negli Usa e uno in Italia. Impossibile.
A cavar fuori dal cassetto il giallo è Atos Lombardini, 60 anni, produttore di abbigliamento di Longiano (Fo), scuderia da quasi 40 stagioni e 70 cavalli in forza. Nella 3a vittoriosa corsa (la Gastine italiana ha all’attivo tre corse) disputata a Roma il giorno del Derby la figlia di Continental victory ha battuto Oiudy Stra e Gazzella Blak, quest’ultima allevata e di proprietà di Lombardini che da quel giorno ha attaccato.
E Lombardini spiega: «Io parlo difatti e basta. Dai documenti non può esistere dubbio che la cavalla in oggetto sia presente nello stud-book americano e in quello italiano. Il che è in totale antitesi ai regolamenti, in particolare all’articolo 9 di quello dell’Anact che per qualificare indigeno un puledro, e dunque poter poi partecipare alle corse per indigeni, impone a un soggetto nato all’estero di essere rimpatriato entro il 31 dicembre dell’anno di nascita e con lui la fattrice da cui è nato».
Sospira. «Questo non è palesemente avvenuto. E poi come spiegare il doppio nome? Dal momento che figura nello stud-book Usa sicuramente negli Usa gli è stato inserito il microchip, operazione che per correre sulle nostre piste deve essere stata fatta anche in Italia. Io chiedo all’Unire e all’Area Trotto dell’Unire di spiegarmi come e perché tutto questo è accaduto, chi ha inserito il secondo microchip». «Io denuncio tutto questo pasticcio all’Unire — dice ancora — ma vado oltre: inoltrerò una denuncia alla Procura della Repubblica sul fatto. Ho interpellato il dirigente dell’Area Trotto Unire Claudio Lorenzini e mi ha promesso che il caso avrà priorità».
E Claudio Lorenzini, all’Area Trotto Unire dal 1° dicembre dello scorso anno, chiarisce: «Sto attenendo le carte, quelle ufficiali, dall’allevatore per visualizzare la situazione. E’ chiaro che qualcuno ha, come minimo, sbagliato. O l’Usta o noi. E sarà anche un buon test per riparametrare correttamente i rapporti con loro. Il caso c’è e va risolto».
Sandro Cepparulo

 
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