Senza la Serie A due milioni in più per l’ippica

Effetto calcio sui conti dell’ippica. Un effetto che ormai è abbastanza facilmente quantificabile, grazie soprattutto a quanto è successo in questa domenica appena trascorsa, che ha visto il movimento di gioco sull’ippica impennarsi letteralmente senza alcun bisogno di aumentare il numero dei campi in attività. Sono bastate due matinée e Otto campi al pomeriggio (più la Tris di Goodwood), fra i quali Treviso galoppo che ha dato come prevedibile un apporto marginale, impreziositi dalla splendida giornata del Derby e da un buon pomeriggio a Milano galoppo per superare quota 8 milioni di euro di movimento, dei quali quasi 2,850 sulle due piazze principali. Eccellenti i risultati ottenuti dal Derby (361.515 euro) e dal Dormello (239.529 euro), a dimostrazione che la qualità paga sempre e con una programmazione mirata e una attenzione al prodotto (soprattutto televisivo) si possono ottenere gli stessi risultati globali raggiunti con la quantità, ma senza le controindicazioni portate dall’inflazione di corse. Un altro fatto che appare chiaro dall’analisi dei numeri della domenica ippica è che c’è uno spazio temporale da non abbandonare, perché anche a fascia che era stata “tagliata”, quella dalle 14 alle 15, è produttiva se utilizzata in maniera giusta.
Ma a prescindere da queste cifre, che valgono esclusivamente riferite al ristretto ambito ippico, quello che si è dimostrato fondamentale è l’effetto che ha la presenza o meno del campionato di calcio sulle cifre dell’ippica. Il confronto è durissimo e la penalizzazione pesante. Da inizio settembre il movimento delle domeniche, tralasciando l’11 settembre condizionato dall’assenza cel trotto per le aste, è oscillato fra i 6 e i 7 milioni di euro, con i due picchi (rispettivamente di 6,9 e 6,7 milioni) in occasione delle giornate in cui le grandi del campionato hanno anticipato o posticipato. Variazioni di 7/800 mila euro, che sono comunque nulla rispetto agli oltre 8 milioni raccolti in questa domenica nella quale la serie A non ha giocato. Tradotto in differenze, fra una domenica con il campionato in piena attività e una senza il pallone ci sono due milioni di euro di differenza, o di perdita se volete, per l’ippica italiana.