Ill.mo Presidente Berlusconi, Ill.mo Ministro Galan, non è la presunzione che mi spinge a questo accorato appello, bensì lo sconforto ed il senso di responsabilità che mi vede nuovamente impegnato in prima linea. La conseguente dilatazione dei tempi di risoluzione della profonda crisi economica che attraversa il settore e che è iniziata con l'esproprio "proletario" e senza rimborso alcuno, voluto dall'allora ministro Visco, della propria rete di vendita dalle scommesse sportive, dal superenalotto e dalle slot machines, deve essere affrontata e risolta. Il Governo Berlusconi nel prendere atto di ciò con la legge 185 ne ha consentito la sopravvivenza, ma il previsto piano industriale Ministeriale, dalla lunga e complessa gestazione, per il recupero dei volumi di scommesse e di visibilità del settore, proprio a causa delle problematiche connesse all'avvicendamento sopracitato, non è ancora partito. Rischia di rimanere al palo e, e con esso, mancando le risorse ad un Ente, l'Unire, oberata di debiti "Bipartisan", a meno che non si intervenga in sede legislativa con una proroga della 185, l'iipica italiana vedrà propria fine coincidente con l'anno 2011. Ribadisco il diritto alla sopravvivenza e alla dignità di quanti hanno contribuito a portare questo settore ai vertici mondiali mantenendolo tutt'ora con grandi e personali sacrifici imprenditoriali e professionali dal profondo risvolto sociale, agricolo e non inquinante. Le promesse e gli impegni elettorali vanno mantenuti, ed è agli atti che le Vostre Persone sono sempre state attendibili in tal senso. Una cosa è certa: il fallimento dell'ippica porebbe essere, sopratutto nel Mezzogiorno, laddove il sottoscritto aveva la responsabilità per A.N., una vera propria catastrofe per le migliaia di lavoratori del comparto che in quelle Regioni, alternative, al momento non hanno, alimentando pericolose derive sociali e questioni Meridionali mai sopite e sempre impellenti