SU PAGAMENTO DEI PREMI
Dilaga il caos nuova protesta dalla Campania

La tregua è durata solo una manciata di giorni. Ed è stata cancellata in un pugno di ore con un nuovo assalto alla diligenza, quello operato nuovamente dai guidatori campani che ieri hanno iniziato ulteriori forme di lotta, bypassando di fatto qualsiasi decisione di non belligeranza. Così, dopo i sabotaggi di Roma e il rumours su nuove agitazioni scatenate attraverso spinte ben identificabili, la lotta è ripartita ieri mattina con la mancata dichiarazione dei partenti per il convegno di lunedì al Garigliano, quello imperniato sulla finale del Trofeo dell’Avvenire. Per la verità, a quanto si dice, quella di non dichiarare i partenti al Garigliano non sarebbe l’unica forma di protesta, perché le iniziative di cui si è avuta notizia hanno già portato all’annullamento delle corse di venerdì sera a Pontecagnano e potrebbero comprendere anche la rinuncia dei napoletani alle corse odierne di Roma, Tris compresa che rischierebbe di essere annullata per numero minimo dei partenti. Inoltre c’è la situazione di Pontecagnano domenica, che rimane a forte rischio per le minacce di “blocco” effettuate dal gruppo in sciopero dopo che i partenti erano stati dati ieri solo da una parte dei driver.
Stavolta la protesta parte dal mancato pagamento dei premi relativi alle corse di giugno a Napoli, che l’Unire ha annunciato di mettere in saldo comunque la prossima settimana. Fatto salvo il diritto di incassare quanto spettante e considerata la firma dell’accordo con il quale era stato sospeso lo sciopero, avvenuta solo una manciata di giorni fa, tutta la manovra appare certamente strumentale, anche perché in pratica si tratta di una protesta “singolare”, evidentemente indirizzata per fini al momento abbastanza oscuri.
La prima reazione al nuovo stop arriva dal Garigliano, colpito direttamente dalla protesta in un giorno speciale. «La nostra stagione si chiude qui. Non effettueremo le giornate rimanenti. Non possiamo sottostare a questo tipo di situazioni, accettare passivamente che ognuno vada per la propria strada. Era una serata speciale, quella del Trofeo dell’Avvenire, con in pista i giovani guidatori che si erano qualificati per la finale e da parte nostra eravamo stati i primi a rispettare l’accordo preso in sede Unire. Quindi il fatto che ci venga sbattuto in faccia uno sciopero senza una vera motivazione ci porta a dire che le corse al Garigliano sono.., rinviate a data da destinarsi» le parole di D’Angelo, decisamente amareggiato da quanto sta accadendo e confermate dal comunicato ufficiale della Società che dice “Constatato il persistente stato di agitazione delle categorie di allenatori guidatori campani e il mancato rispetto da parte di alcune associazioni di categoria degli accordi sottoscritti presso l’Unire in data 13 agosto 2008, la Società Ippodromi Meridionali gestore dell’ippodromo del Garigliano di SS. Cosma e Damiano, l’intesa con l’Unione Nazionale Incremento Razze Equine, a tutela del pubblico e degli scommettitori e al fine di evitare turbative dell’ordine pubblico, sospende a tempo indeterminaro la riunione di corse 2008”.
Il caos avanza e lo fa probabilmente con una regia precisa, che tende a impedire una qualsiasi ristrutturazione del settore, sfruttando con proclami populistici legittime aspirazioni di una parte della base per interessi particolari. Quegli stessi interessi che negli ultimi anni sono stati una delle cause di quanto sta accadendo oggi. Con questo tipo di atteggiamenti probabilmente lo scopo della destabilizzazione potrà anche essere raggiunto, ma quasi certamente tutto ciò sarà solo un altro ostacolo posto dagli stessi ippici sulla strada per il futuro. Uno dei tanti di cui sembra disseminato il cammino di questo settore che oggi non sembra avere un avvenire. MT