Banca Dati / Numeri
Banca dati prestazioni
 
Accedi
Nome utente:
Password:
Password dimenticata?
Non ancora registrato?
 
Lo Sportsman: Il nodo delle giornate (21.8.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 28/8/2008
Letto 551 volte
Dimensioni 4.53 KB
Versione stampabile Segnala ad un amico
 

Il nodo delle giornate

MARCO TRENTINI
Ieri l'Unire ha ricevuto le varie proposte delle Società relative alle modalità del “taglio”. Ma già da qualche giorno cir colano voci su proteste di alcuni operatori e ieri è arrivato addirittura un comunicato nel quale alcune sigle (fra i quali anche i firmatari dell’accordo) contesterebbero il taglio di giornate. E a questo punto si rende necessario fare un po’ di chiarezza, visto che il documento inviato dall’Unire e sottoscritta da tutte le sigle era de cisarnente chiaro e non interpretabile.
L’accordo si basava sul fatto di aver concordato, come recita testualmente il testo “di proseguire l’attività operando il taglio di una corsa per giornata e mantenendo la dotazione media per corsa invariata fino al 30 settembre come vi gente al 30 luglio” e l’Unire accettava la proposta perché venisse comunicata entro il 20 agosto “la rimodulazione della programmazione, nel rispetto dello stanziamento 2008 assegnato, fino alla fine dell’anno e sempre che il palinsesto, sia come numero di giornate di corse, sia come dotazione a premi, sia giudicato idoneo dagli uffici tecnici dell’Ente”.
Ora, strumentalizzazioni (e cambi di rotta) a parte, come può una Società che ha a disposizione pochi convegni limitarsi a tagliare una corsa per operare un taglio del 35% mantenendo inalterata la dotazione media per corsa? Impossibile, a meno di non superare il limite di stanziamento 2008 riveduto e corretto in base all’assestamento di bilancio deciso a fine luglio. E siccome tutto ciò non sdrebbe accettabile a termini di legge (in realtà per ora dell’ipotizzato contributo non vi è alcuna traccia ufficiale) il taglio di gior
nate diventa indispensabile.
Quello che lascia perplessi è l’accanimento contro il taglio delle giornate, che se da parte degli ippodromi è dettato da esigenze economiche (meno giornate uguale meno corrispettivi e in qualche caso, visti i meccanismi perversi della convenzione, con numeri importanti se venisse a mancare il numero di mesi in attività) non si capisce perché ciò venga osteggiato dalle Categorie, per le quali la riduzione delle giornate è certamente meno pesante di quella del montepremi per singola corsa o del numero di corse per convegno.
Il taglio delle giornate, infatti, porta ri sparmi ulteriori rispetto a quelli ottenuti con il solo alo del montepremi (re rnunerazioni alle Società, Commissari, antidoping) che, evidentemente renderebbero meno imvasivo l’intervento sul montepremi. Inoltre un calo del numero di giornate, se di un lato porta ovviamente a una maggior competitività delle corse,
dall’altro contente di mantenere la re muneratività della singola corsa in termini di montepremi. Fattori che vanno tenuti ben presenti anche e soprattutto a lungo termine, perché uno dei fattori che ha portato al calo delle scommesse è anche l’eccessiva parcellizzazione delle giocate che porta a movimenti per corsa bassi, con sonseguente fti nzionamento “problematico” del totaliZzatore. Il calo delle giornate aiuta poi anche la programmazione, togliendo molte delle deleterie sovrapposizioni di prove in fo tocopia, e rende le corse indubbiamente più numerose (probabilmente rendendo sempre meno frequenti i riempitivi con cavalli “fantasma”) e quindi più interessanti e appetibili dal puto di vista del gioco.
Come si può vedere, a parte quello che c’è scritto nell’accordo che difficilmente contestabile, la scelta dlle Società di tagliare dei convegni (ovvimente alcune prima di fine settembre in [qua nto la loro attività non prosegue) nor é altro che un piccolo inizio sulla strada della ristrutturazione globale del calendario, da effettuare nella direzione che porta ad offrire un prodotto più spettacolare e appetibile, anche dal punto di vista del montepremi per corsa, che negli ultimi verit’anni è stato sacrificato talmente tanto da arrivare a proporre dei sussidi più che dei premi.
Correre meno per più soldi, seguendo quanto accade sostanzialmente in tutti i Paesi ippicamente più evoluti, a cominciare da quella Francia che tutti additano ad esempio. Riequilibrando in questo modo anche la suddivisione delle rernunerazioni all’interno del settore che oggi è sbilanciata e terribilmente influenzata dalla folle abbuffata di corse e giornate, che ha portato a squilibri clamorosi, penai izzando soprattutto proprietari, allenatori e guidatori che si sono trovati con premi che spesso sono davvero di pochi spiccioli e che non servono neppure a pareggiare i costi.

 
Torna alla categoria | Torna all'indice principale
 www.ctech.it : Computer's Technology Srl © 2013 info@ctech.it 
&