(c.r.) ROMA - Pubblicato sulla Gazzetta Europea il bando di gara relativo all'assegnazione dei diritti per i 329 negozi di gioco ippico – sostitutivi delle cosiddette agenzie ippiche storiche – e i 210 negozi di gioco ippico non assegnati dal bando Bersani. I locali dovranno essere dislocati entro i 200 metri lineari dalla vecchia sede della concessione, come prevede il decreto salva infrazioni approvato un paio di mesi fa in Parlamento. Ciascun candidato potrà partecipare alla procedura di selezione anche solo per l'assegnazione di un unico diritto.
ASSEGNAZIONE DIRITTI FINO AL 2017, BASE ECONOMICA DI OFFERTA 30 MILA EURO
(c.r.) ROMA - L'assegnazione dei diritti riguarderà il periodo che va dal 1° febbraio 2009 fino al 31 dicembre 2017. La base economica d'offerta è pari ad euro 30.000 euro per ciascun diritto relativo a negozi di gioco ippico. Non sono ammesse offerte di importo inferiore alla base economica d'offerta nel qual caso verranno considerate nulle.
Tra le cauzioni e garanzie richieste, il candidato è tenuto ad allegare alla domanda di partecipazione idonea documentazione comprovante la prestazione della cauzione provvisoria costituita in numerario o in titoli di stato, ovvero attraverso fideiussione bancaria rilasciata da una o piu' banche o istituti di credito nella forma della garanzia autonoma rispetto all'obbligazione principale. L'importo di tale cauzione provvisoria deve essere non inferiore al 25% dell'importo dell'impegno alla costituzione della garanzia da presentare ad Aams e comunque deve essere almeno pari a 100.000 euro. La cauzione provvisoria deve avere efficacia e validità per un periodo di 240 giorni dalla presentazione.
L'importo della garanzia da prestare a copertura degli obblighi della concessione dovrà essere pari ad euro 80.000 euro per ciascun diritto aggiudicato relativo all'apertura di negozi di gioco ippico.
RICHIESTI RICAVI PER ALMENO 2 MILIONI DI EURO NEL BIENNIO 2006-2007
(c.r.) ROMA - Per valutare la conformità ai requisiti, in termini di capacità economica e finanziaria, i partecipanti alla gara dovranno dimostrare di aver ottenuto ricavi, nel biennio 2006-2007, di ricavi almeno pari a 2 milioni di euro. L'affidamento in concessione può avvenire solo nei confronti di società di capitali, società consortili e consorzi. La partecipazione alla procedura di selezione è riservata agli operatori di gioco che esercitano, in Italia o in altro stato, sulla base di una autorizzazione rilasciata dall'autorità competente dello stato in cui hanno sede legale od eventualmente sede operativa, almeno una tipologia di gioco tra quelle oggetto della presente procedura di selezione o tra le altre facenti parte del portafoglio giochi gestito da Aams.
IL 28 OTTOBRE APERTURA BUSTE
(c.r.) ROMA - Il termine per il ricevimento delle offerte o delle domande di partecipazione è fissato alle ore 17 di lunedì 20 ottobre 2008, mentre l'apertura delle offerte avrà luogo presso la sede di Aams alle ore 10 di martedì 28 ottobre 2008.
AGENZIE IPPICHE: UNA VICENDA NATA SU IMPULSO DI STANLEY
(red) La vicenda delle 329 agenzie ippiche cosiddette “storiche” (cioè fra le maggiori sul territorio nazionale) nasce come terreno di scontro fra Aams (i Monopoli di Stato) e il bookmaker inglese Stanley, che con lo Stato italiano ha aperto più di un contenzioso. Le concessioni di tali agenzie erano state rinnovate senza previa gara d'appalto dal 2000 al 2005, cosa che ha provocato un ricorso di Stanley alla Commissione Ue. Un'azione approdata al successo il 13 settembre 2007, quando la Corte di Giustizia europea ha stabilito che ”la Repubblica italiana, avendo rinnovato 329 concessioni per l’esercizio delle scommesse ippiche senza previa gara d’appalto (con il d.l. 28.12.2001, n. 452 convertito in legge 27.2.2002, n. 16), è venuta meno agli obblighi del trattato CE sulla libertà di stabilimento e libera prestazione di servizi e in particolare ha violato il principio generale di trasparenza nonché l’obbligo di garantire un adeguato livello di pubblicità delle gare”.
SENZA SUCCESSO IL TENTATIVO DI TUTELA DEL GOVERNO ITALIANO
(red) Nei mesi successivi, l’Italia ha tentato di difendere – in sede comunitaria - le 329 licenze storiche almeno fino al 2011, anno nel quale termineranno i pagamenti “spalmati” delle rate dei minimi garantiti dai concessionari. “La sentenza della Corte di Giustizia – ha scritto nel novembre 2007 il capo Dipartimento del competente Ministero delle Politiche Agricole, Giuseppe Ambrosio, in una lettera indirizzata alla Commissione Ue - si innesta su una situazione nel frattempo profondamente mutata, a partire dalla riduzione della misura del minimo garantito e dalla progressiva apertura del mercato delle concessioni ippiche operata con il decreto Bersani. Al termine dei bandi di fine 2006, peraltro, 1936 punti (211 negozi e 1925 corner ippici) su 10 mila non sono stati assegnati, a dimostrazione della saturazione del mercato. In ogni caso, tale apertura rimuove in radice la necessità di ulteriori interventi normativi”. Una posizione di tutela delle concessioni “storiche” che però – malgrado i diversi incontri in dicembre e gennaio e un fitto scambio di documentazione tra Roma e Bruxelles - non ha convinto la Commissione Ue, costringendo l’Italia ad assumere l’impegno di indire una gara per la riassegnazione delle licenze ippiche entro la fine del 2008. Si tratta di una decisione che sconvolge il mercato delle scommesse ippiche: le 329 concessioni, che facevano riferimento al momento del rinnovo (nel 2000) al circuito Snai (298 agenzie) e a Sisal (31), rappresentano la vera spina dorsale del sistema di raccolta delle scommesse, con incassi nel 2007 pari a 1214 milioni di euro, vale a dire il 59,2% dei 2050 milioni spesi dagli italiani nelle sale corse.
LA MESSA IN MORA DA PARTE DELLA UE
(red) Il 7 Aprile 2008 la Commissione Europea ha inviato una nuova lettera di messa in mora al Governo, nella quale si evidenziano forti critiche nei confronti del regime italiano delle scommesse. La Commissione Ue prende atto con soddisfazione delle misure prese dall'Italia per aprire il mercato, ma la messa in concorrenza di un numero molto elevato di nuove concessioni ippiche “non sembra essere in quanto tale una misura sufficiente a dare esecuzione alla sentenza della Corte di Giustizia. Le 329 concessioni oggetto della sentenza della suprema corte continuano a produrre i loro effetti”. Secondo la lettera, firmata dal Commissario al Mercato Interno, Charlie McCreevy, i concessionari beneficiari degli affidamenti illegittimi “sono avvantaggiati rispetto ai nuovi operatori: è chiaro che la concessione riguardante un esercizio che opera già da anni ed è già conosciuto dalla clientela può essere ben più interessante di una nuova concessione per l'apertura di un nuovo esercizio”. I nuovi operatori che hanno avuto accesso al mercato in virtù del decreto Bersani – ricordiamo che il bando è stato costruito attorno anche alle ippiche storiche, con una lunga serie di vincoli e distanze minime da rispettare per i nuovi punti - sarebbero quindi stati posti in condizioni di svantaggio rispetto ai vecchi concessionari. Secondo Bruxelles l'impegno (assunto un paio di mesi fa) dal Governo italiano di tenere una gara entro il 2008 per riattribuire le concessioni non è sufficiente per ottemperare alla sentenza della Corte: “Tale misura non è stata ancora adottata e le Autorità italiane non hanno indicato un calendario preciso per l'adozione delle iniziative necessarie a tal fine né hanno spiegato le ragioni che giustificherebbero il ritardo nell'esecuzione della sentenza, che potrebbe protrarsi fino alla fine del 2008”. Troppo tardi per la Commissione Europea, che invita quindi il governo italiano a rispondere entro due mesi, non oltre il 7 giugno. In caso di omessa o insoddisfacente risposta dal Governo, la Commissione emanerà un parere motivato per poi deferire l'Italia alla Corte di Giustizia proponendo l'irrogazione di una sanzione pecuniaria.
AGENZIE IPPICHE: LA PREVISIONE DEL BANDO
(red) Il 21 maggio 2008, il Consiglio dei Ministri del nuovo governo Berlusconi, riunito a Napoli, approva un emendamento al decreto salva infrazione in cui si prevede una gara per l'assegnazione delle 329 agenzie. L'emanazione del bando è fissata entro il 31 agosto 2008. Nel frattempo, le agenzie in questione devono rimanere operanti "al fine - recita l'emendamento - di garantire la continuità nella gestione del servizio di raccolta e accettazione delle scommesse". Ma la loro autorizzazione sarà revocata dalla data di attivazione dei nuovi punti vendita, e comunque non oltre il 31 gennaio del 2009. L'emendamento governativo non riguarda solo le 329 agenzie storiche, ma anche quei 210 punti vendita che, previsti dal bando Bersani del 2006, non sono stati mai assegnati. In tutto, quindi, il bando riguarderà 539 agenzie. Le misure previste dal governo sono contenute nel decreto legge n. 59 dell'8 aprile 2008, riguardante "disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e l'esecuzione di sentenze della Corte di Giustizia". Tutto dovrà ora essere approvato in sede parlamentare, .
28 maggio 2008 – Confermata in Parlamento la data del 31/08: Con 209 voti a favore, uno contrario e 31 astenuti è stato approvato ieri alla Camera l'emendamento governativo 4.01 al decreto 'salvainfrazioni' con il quale verranno rimesse a bando le concessioni delle 329 agenzie ippiche storiche e le 210 concessioni non assegnate nella gara seguita al decreto Bersani, nel 2006.
GINESTRA (PRES. ASSOSNAI): “GARA AFFRETTATA, CI TUTELEREMO IN OGNI SEDE”
(red.) “Difenderemo in ogni sede i nostri diritti: le aziende hanno contratto debiti con lo Stato fino al 2011 e ora vanno in contro ad una gara che non tutela né i vecchi concessionari né i nuovi, che avranno grandi difficoltà a reperire i locali in cui dislocare le agenzie ippiche”. E' preoccupato Francesco Ginestra, presidente di Assosnai, e non fa nulla per nasconderlo: il testo del bando di gara Aams per l'assegnazione di 539 agenzie ippiche non gli è affatto piaciuto: “Non ci sentiamo tutelati da una procedura affrettata, resa pubblica proprio ad agosto, e che non mette al sicuro i concessionari storici, che potrebbero perdere la loro licenza dopo aver creato nel corso degli anni un mercato delle scommesse ippiche. Siamo delusi anche perché non c'è stata alcuna concertazione tra istituzioni e operatori. Credo che il rischio di contenzioso – anche dopo l'assegnazione - sia altissimo: in realtà gli operatori storici avranno come premio per il lavoro svolto nell'interesse anche di Erario e Unire la perdita della propria attività a vantaggio di altri”. Ginestra non risparmia poi una stoccata al neo sottosegretario all'Economia, Alberto Giorgetti: “Avevo letto alcune dichiarazioni che mi parevano prudenti e ben informate, invece ci troviamo ora a gestire una procedura improvvisata e ad altissimo rischio di errore”.
PALMIERI (SICON): "LA RICHIESTA DI RISARCIMENTO ALLO STATO ANDRA' AVANTI"
(m.f.) "Più o meno ci aspettavamo tutti i punti contenuti nel bando: anzi, ci fa piacere la possibilità di partecipare anche all'assegnazione di un unico diritto, così saranno favoriti i piccoli operatori". Questa la dichiarazione a caldo di Raffaele Palmieri, presidente del Sicon (Sindacato Imprese Concessionarie), dopo una prima visione del bando per la riassegnazione delle 329 agenzie ippiche cosiddette "storiche". "Rimaniamo comunque convinti - prosegue Palmieri - che, malgrado i richiami dell'Unione Europea, tutta questa situazione poteva essere gestita meglio. Altri paesi, vedi Francia e Svezia, hanno monopoli molto più solidi di quello italiano, eppure nessuno li tocca. Noi a livello politico abbiamo tenuto una linea troppo morbida".
Nei mesi scorsi il presidente del Sicon aveva parlato di una possibile richiesta di risarcimento allo Stato da parte dei vecchi operatori, titolari di una concessione improvvisamente decaduta: "Confermo questa intenzione - dice Palmieri - Il bando ora c'è e lo dobbiamo affrontare, fermo restando che lo analizzeremo nel dettaglio per verificare se ci sono le condizioni per un'impugnazione. Ad ogni modo, andremo avanti con la richiesta di indennizzo. Gli operatori hanno subito un esproprio. Avevano fatto investimenti in funzione di una concessione che doveva avere una certa durata e che invece si è interrotta all'improvviso".