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Le Voci del Trotto: Firmato il suicidio dell'ippica (14.8.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 14/8/2008
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FIRMATO IL SUICIDIO DELL’IPPICA

 

         Finalmente tutti d’accordo: trotto e galoppo, non più divisi, dopo due o tre giorni in cui sembrava che si fosse risvegliata la coscienza collettiva, che gli schiavi di sempre si fossero resi conto che le promesse non sono commestibili, non riempiono la pancia, hanno improvvisamente sospeso l’agitazione.

         Si potrebbe pensare che abbiano ottenuto quanto chiedevano, cioè un bel documento che desse loro la certezza di finire il 2008 alle condizioni iniziali: sbagliato!

Nel comunicato firmato (e concordato con le Società di corse) si legge che si correrà dietro la promessa di un intervento governativo che permetta di superare la crisi. Sembrerebbe una barzelletta. Promesse, come al solito e come sempre. Anche se si dichiara che le categorie sono “certe” di questo intervento programmato per ottobre…

         A questo punto se non ci fosse da piangere potremmo farci un sacco di risate, come si fa con lo scemo del villaggio quando viene preso in giro in piazza.

         Ancora una volta si è gettato il salvagente per le aste di settembre: ancora una volta, e questa volta più sottilmente, chi comprerà i puledri subirà una truffa perché crederà di acquistare un cavallo da corsa, sborsando un bel mucchio di quattrini, e nessuno gli dirà che “se” correrà dovrà farlo per quattro soldi sempre che, tra due anni, l’ippica esista ancora.

         Ma la cosa più grave è che si siano addormentati anche la maggioranza degli ippodromi, che sembra non abbiano capito che spingendo per correre accelerano la corsa verso la chiusura. Perché il progetto, ormai chiaro, è che l’ippica sia un’esclusiva degli ippodromi metropolitani che avranno la quasi totalità del montepremi. La provincia  avrà le briciole, e dovrà lavorare per gli altri.

         Lo stesso problema si pone per gli allevatori. Se non si chiarirà il progetto, e si dovrebbe fare a bocce ferme, rischiano, con la nuova ippica progettata per una elite ben individuata, di restare con gran parte della produzione sullo stomaco.

         Purtroppo per guardare all’oggi, alle briciole, ippodromi ed allevatori, anziché appoggiare l’agitazione degli “schiavi” che salverebbe anche il loro futuro, spingono per far correre ad accelerare la loro fine.

Alla base di ogni suicidio c’è sempre un vuoto cerebrale improvviso. Stavolta il vuoto è collettivo.

 
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