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Lo Sportsman: Il vero fronte è quello delle scommesse (3.8.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 13/8/2008
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Il vero fronte è quello
delle scommesse

LUIGI MIGLIACCIO
Analisi di un bilancio il giorno dopo, il punto cruciale è sempre quello: le scommesse. Se queste non vanno si inceppa tutta la macchina. Lo sanno tutti però non si fa nulla. Nella nota che ieri il Cd.A. ha consegnato alla stampa traspare chiaro come tutte le aspettative in merito all’incremento delle entrate derivanti dalle scommesse siano state deluse. In pratica dovevano verificarsi:
a) [apertura di 290 nuovi negozi ippici aggiudicati sui 500 niessi a bando e 1281 negozi sportivi
b) il completamento della rete dei Corner Bersani formata da 7775 corner ippici e 4340 corner sportivi c) l’amplicamento dell’offerta delle corse sulla rete allargata alle agenzie sportive e alle ricevitorie ippiche e sportive (corner) i cosiddetti ‘due campi,
d) la possibilità di effettuare scommesse via internet sull’ippica Nazionale
e) le modifiche ai regolamento del “Quinté” con l’introduzione di un unico montepremi e tre quote di vincita
f) l’introduzione del concorso V7 in sostituzione del Totip
g) la totalizzazione in comune con la Francia su corse italiane di particolare rilievo (la cosiddetta ippica internazionale), Ora se vogliamo andare ad analizzare il perché sia stato necessario un assestan’iento al ribasso del bilancio, si scopre come gli elementi determinanti di questo “piano” siano stati tutti almeno in larga parte disattesi e quel poco che è stato realizzato lo si è fatto con notevole ritardo.

La rete Bersani funziona al 30%
Ritardi Aams per tutto il Piano

La rete Bersani dei corner funziona si e no al 30% del proprio potenziale, è Ipartita il 16 giugno con le notturne e la concorrenza micidiale degli Europei di Calcio che da sempre (così come i mondiali) hanno penalizzato fortemente la raccolta delle scomimesse ippiche. Inoltre il calendario non è stato affatto “modulato”, così come era negli intenti di chi ha promosso i “due campi”, sulle esigenze di questo particolare settore. Si è conseguentemente stati costretti a proporre programmi con la quasi totalità di corse straniere che non portano, se non marginalmente, nuovi “utenti afle scommesse ippiche, ma di fatto spostano quelli che magari si recavano prima in agenzia e ora possono fare lo stesso al bar sotto casa (ammesso di trovarlo funzionante!?!). Fatto sta che con l’ippica italiana in alcuni casi si erano avute corse di ippica nazionale (in aggiunta alle due Tris) con oltre lOOmila euro di movimento di gioco, cosa che non si è più verificata e questo sarà pure un elemento da analizzare.
inevitabile che ogni nuova organizzazione necessiti di un tempo di rodag gio e questo lo si sapeva ancora prima di partire. Quello che è sbagliato è invece demanda re pedissequamente ad altri il compito di monitorare, vigilare, fare pressioni con tutti i mezzi possibili affinché le cose procedano secondo i piani prestabiliti e migliorino.
In questo senso sorprende che tra le tante deleghe che il CdA dell’Unire ha attribuito non ve ne sia una specifica proprio sull’andamento dei giochi e delle scommesse. È vero quanto ha dichiarato il Vice presidente, Generale Cecchi: «È un CdA giovane, in carica da soli quattro mesi e che ha vissuto in questo breve lasso di tempo due “rivoluzioni’ niente male: da un lato il cambio di Governo e dall’altro l’avvicendamento ai vertici di Aams’. Tuttavia proprio in questo senso occorre che l’azione dell’Unire si faccia pressante. Nei confronti, ad esempio, dei concessioriari di scommesse che devono essere spinti, ad avviare nel minor tempo possibile la loro fetta di rete ippica e non a curare solo ed esclusivamente l’aspetto riservato alle scommesse sportive. Vi sono molti corner aperti e operanti appieno per le scommesse sportive che al momento accettano (e spesso solo su richiesta) solo le due Tris canoniche rimanendo totalmente disinformati e irioperosi su tutto LI resto del programma dell’ippica nazionale. Vi sono altri concessionari che sono ancora lontani dall’attivare tutti i corner acquistati (o conquistati) in sede di Bando. Ve ne sono molti che per risparmiare poche centinaia di euro non hanno ancora la possibilità di offrire le immagini delle corse in Tv.
L’azione deve essere pressante nei confronti di Aams che ha l’obbligo di promozionare e far sapere che esistono le scommesse ippiche nei corner in parallelo alle scommesse sportive. Non è stato investito un solo euro sui corner.
Ma soprattutto l’azione deve essere senza tregua nei confronti dei Ministeri competenti affinché le aliquote di prelievo vengano uniformate a quelle delle altre scommesse. Non è Assolutamente possibile che una singola o una multipla sul calcio godano di un prelievo esponenzialmente minore, per non parlare dello “scandalo” V7. Una scomniessa col 50% di prelievo destinata ad abortire ancor prima di essere concepita.
Nello Sport i concessionari si danno da fare, investono e fanno promozione, lo stesso fa Aams. La battaglia pubblicitaria è evidente ogni giorno su tutti i media. Nell’ippica non c’è nulla, non se ne parla se non in negativo e non crediamo che sia solo un discorso di mancato ritorno di immagine. Quello caso mai è la conseguenza del lassismo che ha caratterizzato il comparto negli ultimi non si sa più quanti anni. Ancor prima che nei numeri è nei comportamenti che bisogna invertire la tendenza. LUM

 
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