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Le Voci del Trotto: Edoardo De Filippo e lo sciopero dei guidatori (13.8.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 13/8/2008
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Dedicato a chi ancora vuol correre

 

EDUARDO DE FILIPPO E LO SCIOPERO DEI GUIDATORI

         Chi non conosce il grande Eduardo? Le sue commedie, le sue poesie sono un concentrato di saggezza. I napoletani apprezzano questa dote, che è tipica della filosofia partenopea, e vedono nell’attore e nel commediografo se stessi in uno specchio.

         Stanotte, dopo aver partecipato al tempestoso convegno di Roma, nel quale quasi mi picchiavano per la mia ostinazione nel sostenere lo sciopero ad oltranza per la difesa dei diritti e della dignità dei guidatori, mi sono svegliato con una poesia di Eduardo De Filippo che mi ronzava nel cervello. ”Vincenzo De’ Pretore” il suo titolo, ed ho associato la vicenda del protagonista a quella degli allenatori e guidatori di tutt’Italia.

         Brevemente la riassumo, per i pochi napoletani che non la conoscono, e per i colleghi delle altre regioni.

         Un povero cristo, condannato ad una vita grama, muore sparato nel tentativo di procurarsi con un furterello un po’ di soldi per sopravvivere, perchè ormai è oltre la fame.

Si presenta in Paradiso e chiede a S.Pietro di entrare. Il santo custode glielo nega, essendo il De Pretore un peccatore. Ma questi insiste, chiede la raccomandazione di S.Gennaro e finalmente ottiene di presentarsi al Padreterno, che deve decidere della sua sorte. Confessa a Dio i suoi peccati, e gli vien detto che proprio per questo il Paradiso non può accoglierlo. “Ma se ho peccato, è stato proprio per vivere, per bisogno!” Il Padreterno però è irremovibile. Ma i Santi, che sulla terra hanno sofferto anche loro, si commuovono ed intercedono affinchè anche a Vincenzo De Pretore sia concesso un angolino di Paradiso, in nome della vita grama che è stato costretto a condurre. Niente da fare. Allora, uno ad uno, sfilano dinanzi al Signore e danno le dimissioni. Persino S.Giuseppe e la Madonna si avviano verso la porta.

A questo punto il Signore capisce tutto. “Fermi tutti – dice – e qua  se ve ne andate, io il Paradiso come lo faccio? E va bene, fate entrare De Pretore, ma mi raccomando, spiegategli bene le regole di quassù!”

         Lascio a voi la morale.

Se non si concede un posto dignitoso nel Paradiso dell’ippica ai guidatori ed allenatori che mantengono tutto il castello, questo crollerà trascinando con se anche chi li ha solo sfruttati e spremuti dividendosi il frutto del loro lavoro e lasciando a loro solo le briciole. Capito?

 
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