Controcorrente GRAGNANIELLO CAMBIA ROTTA? NON CI CREDO (Gianni Castelluccio)- Non si può dare torto a chi resta perplesso per l’improvviso silenzio dell’avv. Gragnaniello in questo tempestoso frangente. E’ stato il primo ad insorgere contro la politica dell’Unire, si è posto a capo del movimento per rinnovare la disastrata ippica, ha promosso e sostenuto l’unità delle categorie, ha fatto insomma più di quanto ci aspettassimo dal presidente dell’UPT, abituati come eravamo ad una politica di accondiscendenza e di sudditanza verso l’Ente da parte dei suoi predecessori. Conosco bene Gragnaniello, insieme al quale ho compiuto faticose trasferte per partecipare ovunque si parlasse di ippica, ed anche in privato i nostri discorsi sulla crisi hanno avuto sempre come scopo la salvezza del mondo dei cavalli, finito in mani certo non rassicuranti. Nonostante il tempo che assorbe la sua professione, il suo impegno non va messo in dubbio. Personalmente interpreto il suo silenzio in modo diverso. Sono certo che Francesco Gragnaniello, che è anche un “politico” nell’accezione buona della parola, si è imposto di non parlare in un momento in cui ogni parola può essere interpretata in vari modi, anche maliziosi. Ma sono sicuro che stia lavorando nella stessa direzione di tutti noi che amiamo l’ippica e che vorremmo tornasse agli antichi fasti. Del resto la sua convocazione nella sede UPT estesa alle categorie la dice lunga sulla sua immutata volontà di non far perdere la concentrazione di tutti su di un obbiettivo comune. Può forse dare fastidio a chi è più impetuoso e meno politico che partecipino alla riunione anche elementi che nel passato, con il loro appoggio a Panzironi & C., hanno affrettato la discesa all’inferno, o addirittura qualcuno dei responsabili della perdita da parte dell’ippica dei famosi 95 milioni di euro dei minimi garantiti (!): ma il fine giustifica i mezzi, e se vogliamo raggiungere la salvezza non possiamo essere schizzinosi. Auguriamoci che tutto finisca bene. Su Gragnaniello abbiamo riposto la nostra fiducia: invitiamo i dubbiosi e gli incerti a dare il loro giudizio quando la vicenda sarà conclusa. |