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Lo Sportsman: Taglio alle giornate la linea Biasuzzi (29.7.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 29/7/2008
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REAZIONI AL CALO DEL MONTEPREMI
Taglio alle giornate la linea Biasuzzi

Dopo le notizie circolate riguardo al possibile (probabile) calo del montepremi, ieri è intervenuto anche Mauro Biasuzzi, Presidente del “Comitato” che attraverso una lettera aperta che pubblichiamo di seguito ha evidenziato quelle che sono le linee guida della sua compagine. Linee guida che, in questi giorni di fine luglio, sembrano del resto condivise dai grandi operatori del settore (il galoppo praticamente al completo) e da quella che si potrebbe definire la “maggioranza silenziosa”, ovvero una componente significativa del comparto che però non è usa a utilizzare slogan o proclami per far sentire le proprie ragioni. Una componente che oltretutto, se le cose non dovessero andare nella direzione sperata, sembra pronta a “traslocare” verso sistemi più stabili e remunerativi.
Le considerazioni di Biasuzzi sono ampiamente condivisibili: il taglio a pioggia, ovvero dei premi e non delle corse, sarebbe un disastro in quanto provocherebbe un decadimento complessivo del settore pericolosissimo anche sotto il profilo dell’affidabilità del prodotto, in quanto proporre premi al traguardo troppo bassi non farebbe altro che aumentare le possibilità di “inquinamento ambientale” delle stesse corse.
Come spiega anche Biasuzzi il tagilo delle giornate non provocherebbe certo problemi per la raccolta del gioco. Anzi, La concentrazione in meno corse renderebbe meno difficile trovare numeri equi di partenti e di conseguenza aumenterebbe l’appeal per il gioco. Aumentando oltreti.jtto anche i montanti per singola corsa, quindi dando un’altra spinta alla stabilizzazione delle quote in attesa degli indispensabili provvedimenti riguardo alle aliquote di prelievo, l’unica vera medicina che può essere somministrata dal Governo, visto che il resto della ristrutturazione è e deve essere concepita all’interno del settore.
Ecco comunque la lettera di Biasuzzi, “L’Ippica non ha soldi, il Montepremi deve essere ridotto, Questa la “sentenza” che arriva dal Cda dell’unire, sia pure (per il momento) senza il carattere dell’ufficialità.
Il Comitato “Insieme per una nuova ippica” stigmatizza la maniera assolutamente miope e priva di ogni senso costruttivo con la quale si intendono affrontare i problemi che attanagliano il settore. E’ impensabile che, mentre si afferma, con sicura cognizione di causa, che non ci sono risorse economiche, in Toscana nel mese di Luglio vi siano, ad esempio, tra Follonica, Montecatini e Firenze 30 giornate di corse, che tra Padova, Treviso e Trieste si corra praticamente tutti i giorni con una programmazione miope e ripetitiva che rende addirittura difficile la riuscita delle corse, con partenti fittizi e ottenuti solo per raggiungere il minimo regola mentare.
Forse invece di parlare di riduzione a pioggia, indiscrirninata, del montepremi sarebbe il caso di rivedere la programmazione di un settore che appare sovra dimensionato rispetto alle sue reali possibilità. Ridurre il montepremi di ogni singola corsa non serve e anzi rischia di aggravare ancora di più la situazione riducendo la competitività e la
possibilità di sopravvivenza anche di quanti possono essere in grado di lavorare al meglio e che per salvaguardare i propri investimenti si troveranno fatalmente costretti ad emigrare. Meglio sicuramente ridurre il numero delle giornate di corse. Differenziare la qualità delle stesse e la qualità delle strutture che le ospitano. Più spazio alle corse ordinarie, meno ai matinée che dovrebbero andare a costituire un circuito secondario nel quale sia possibile anche correre per passione o per hobby con premi sicuramente ridotti.
Il comparto scommesse deve essere curato con maggior attenzione per poter garantire la massima redditività, Il calendario deve essere strutturato in modo da offrire al pubblico un prodotto interessante e coinvolgente. Se necessario meglio una corsa straniera in più di qualità che non un programma infarcito di corse scadenti e poco stimolanti che certo non possono avvicinare nuovo pubblico al nostro sport.
Il Comitato “Insieme per una nuova ippica” invita pertanto tutti, ma soprattutto quanti hanno la facoltà di prendere decisioni vitali per il settore, a riflettere attentamente prima dl intraprendere chine pericolose che potrebbero rivelarsi fatali per tutto il settore ippico e per le diverse decine di migliaia di persone che da esso traggono sostentamento”.

 
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