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Lo Sportsman: L'ippica italiana è finita! - lettera aperta all'on. Berlusconi (28.7.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 29/7/2008
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LETTERA APERTA Dl GRAGNANIELLO AL GOVERNO
L'ippica italiana è finita!

Lettera aperta all’On. Berlusconi Presidente del Consiglio, all’On. Tremonti Ministro delle finanze ed all’On. Zaia Ministro del Mipaf.
Il giorno 14 c.m. l’ex segretario generale dell’Unire, conte Melzi d’Eril, rispondeva polemicamente ad una mia missiva di ringraziamento per la paventata diminuzione del montepremi.
Il sig. segretario generale nella sua risposta affermava che le risorse erano state liberate e che non vi sarebbe stato alcun calo del montepremi.
Nella riunione del giorno 25 c.m. tenutasi alla presenza del nuovo segretario generale dr. Acciai, del generale Cecchi, dell’ing. Pittaluga e di alcuni dei componenti del CdA dell’Unire, è stato affermato il contrario! Ho apprezzato e lodato molto la loro onestà quando hanno riferito che il montepremi su base annua nel 2008 calerà in una misura non inferiore all'11% che rapportata agli ultimi cinque mesi dell’anno ci danno una percentuale pari quasi al -24% dal primo agosto.

LA LETTERA DI GRAGNANIELLO

Viva la sincerità. La prima volta che i responsabili dell’Ente riferiscono il vero. Così come hanno riferito che per il pagamento dei premi, che non vengono pagati dal mese di marzo, occorreranno ancora circa tre settimane. Il motivo: non Vi è alcuna risorsa finanziaria per pagare gli operatori.
Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri la categoria degli ippici ormai da anni lotta continuamente per la sopravvivenza per la pessima gestione dell’Ente e per la mancanza di interlocutori non riesce a trovare una soluzione. Il famoso piano industriale di cui si è tanto parlato al convegno di Napoi del giorno 10 marzo c.a. non riesce a decollare, Il motivo: eviderrteFmente c’è qualcuno che rema contro, qualcuno che potrebbe avere ttroppi interessi nel settore a svantaggio degli altri. Comprendo perfetta mente che l’ippica in italia sì sta avviando, inesorabilmente, verso un punto di non ritorno se non si interviene con forza e coraggio, ma gli ippici non accettano alcuna diminuzione del montepremi condiderato che solo le categorie dei proprietari dovrebbero sopportare il tanto paventato sacrificio. Sig. Presidente del Consiglio quando in una famiglia non ci sono risorse sufficienti, tutti devono fare, ed in egual misura, i sacrifici. Siamo tutti nella stessa barca e non vedo perché i proprietari devono vedere diminuire i premi al traguardo e per contro le società di corse (solo alcune) vedono impinguare ulteriormente le loro casse, circa dieci milioni di euro in più in virtù di una ‘transazione’.
Quando sta accadendo è a dir poco vergognoso. Se sacrifici si devono fare, devono essere chiamati tutti a farli cominciando dalle società di corse, dagli allevatori e da tutti quelli che vivono mangiando questo pane. On.le sig. Presidente ancora una volta con troppa fretta il CdA. dell’Unire è convinto che basta ridurre il montepremi per poter risanare un ente.
Non è così, tutti devono essere chiamati ai sacrifici, anche coloro che raccolgono le scommesse, perché la loro non è e non deve essere una casta intoccabile.
Sig. Presidente l’ippica italiana si trova in queste condizioni perchè sta pagando gli errori di oltre dieci anni di gestione fallimentare. Nessuno, in questi anni, ha pensato di rilariciare l’ippica con un nuovo piano, nessuno ed in modo particolare AAMS ha mai pubblicizzato il nostro prodotto, sono stati aperti i famosi corner che non funzionano ed il Ministero per dare le concessioni ha incassato ben 140 milioni di euro. Cosa è tornato nella casse dell’ippica? Neanche un centesimo. Siamo stati sfruttati per il passato, siamo sfruttati oggi e se non ci svegliamo, saremo sfruttati anche domani e sempre, forse perché qualcuno vuole così.
Sig. Presidente del Consiglio abbiamo un prelievo altissimo sul nostro gioco. basterebbe abbassare il prelievo di soli due punti ed avremmo un montepremi che ci permetterebbe di vivere più sereni e di programmare meglio i nostri investimenti.
Noi non siamo secondi a nessuno al mondo: abbiamo i migliori cavalli, guidatori ed allenatori, abbiamo proprietari ed allevatori che investono taritissimo ma non vengono ripagati in egual misura, anzi in una misura inversamente proporzioriale.
Fra poco più di un mese ci saranno le aste di Milano e se non sarà adottato un provvedimento coraggioso, sono sicuro che anche gli allevatori si associeranno a questa protesta. Noi proprietari attendiamo un suo intervento, come è suo costume: coraggioso, forte, immediato, risolutore.
Sig. Presidente, i Ministri del suo governo ancora non ci hanno convocato (in effetti non hanno convocato neanche il Segretario Generale dell’Unire, il Presidente ed i coniponeni del CdA.
Siamo sfiduciati. In campagna elettorale il Pdl ha cavalcato l’onda dell’ippica facendo tante promesse, ed ora? No sig. Presidente, sono sicuro che ella adotterà tutti gli strumenti necessari per risanare l’ippica, per far diminuire il prelievo sulle scommesse di almeno due punti e di far si che la nuova scommessa la famosa V7, che dovrebbe partire quanto prima, restituisca allo scommettitore almeno il 75% di quanto ha scommesso.
Occore un piano per rilanciare l’ippica pubblicizzando al massimo tale gioco per far sì che questo prodotto venga offerto con lo stesso slancio del gratta&vinci o delle scommesse sportive.
Sig. Presidente del Consiglio, noi ippici abbiamo molta fiducia in lei, chi le scrive è di Napoli ed ha potuto constatare, de visu, che il problema dei rifiuti è stato risolto in meno di due mesi, restituendo alla città più bella del mondo il suo decoro.
Il suo governo ha adottato altri provvedimenti che ha ritenuto giusto approvare e lo ha fatto in pochi giorni. Noi chiediamo il suo intervento affinchè il tanto paventato provvedimento di diminuzione del montepremi non solo non venga adottato, ma addirittura si vada in controtendenza, a chiederlo non è una sola persona ma oltre settantamila (pari a settantamila famiglie) che girano intorno al volano dell'ippica. L’ippica italiana non deve finire! Se ciò dovesse accadere è solo perché qualcuno vuole che così accada.
Avv. Francasco Gragnaniello
presidente dell’Unione Proprietari Trotto

 
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