Prosegue il duello di lettere Dopo l’intevento de! Segretario Generale Unire Guido Melzi d’Eril in risposta al comunicato del Presiderìte Upt Francesco Gragnaniello quest’ultimo ci chiede di poter replicare e, ovviamente, lo accontentiamo. Nel diibattito, acceso, si inserisce anche Pier Luigi D’Angelo, esponente di spicco del trotto, che cerca di trovare un punto di vista centrale. LETTERE AL DiRETTORE Gragnaniello replica: caro Melzi sei una cannonata! Caro Conte Guido, non ti nascondo l'imbarazzo nel rispondere alla Tua lunga ‘esternazione” pubblicata su Trotto &Turf del 14.7.2008, che non ho trovato conforme al Tuo stile e soprattutto non conforme alla realtà della crisi attuale dell’ippica, che, al di là dì mistificazioni ed autoencomi, è al limite della tragedia. Mi meraviglia che tu abbia fatto ricorso a bugie -perché omettere dati reali, non riconoscere lo sfascio tecnico dell’ente, fingere di ignorare l’avvio irreversibile verso il calo del montepremi, significa percorrere la via della fallacia per replicare ad uno sfogo di una persona che aveva creduto in te: per la tua esperienza ippica, per la tua dialettica efficace le categorie ti avevano appoggiato perché raggiungessi i più alti incarichi in sede UNIRE, dove hai fatto il Presidente, il Commissano ed attualmente occupi la posizione di segretario generale, che è ancora più ”effìcace” della presidenza. Lo hanno voluto fortemente perché erano convinte che avresti fatto non i ”loro interessi", ma avresti agito secondo giustizia, senza guardare in faccia a nessuno. I fatti hanno smentito le aspettative delle categorie e i numeri appaiono inesorabili: a) le scommesse sono in calo verticale (- 22.398.694,92 di euro di prelievo nel primo semestre 2008 rispetto al primo semestre 2007, con una variazione del 10,96%, e in luglio, malgrado l'avvento dei corner, il trend è rimasto inalterato) b) I pagamenti dei premi erogati direttamente dall'UNIRE avvenivano con ritardo, ora avvengono con enorme ritardo. c) Le provvidenze a favore degli ippodromi sono salite da 114 milioni del 2004 a 135 nel 2007, +13%), mentre nello stesso periodo il montepremi è sceso da 274 a 218 milioni (20,43%). d) Avevi garantito la consultazione delle categorie in materie decisive quali il doping e la giustizia sportiva. Al contrario è stata data attuazione al regolamento antidoping per i guidatori senza averlo fatto vedere a nessuno; era stato dato per pronto il nuovo regolamento antidoping per i cavalli, ma non è stata disposta la sospensione dei procedimenti disciplinari in corso in materia di doping, in attesa della introduzione di soglie tali da consentire la distinzione fra somministrazione diretta, coda di somministrazione diretta e inquinamento ambientale, o comunque in attesa che la Commissione Scientifica potesse dare in argomento il proprio parere sui singoli casi (ai sensi dell’art. 15 commi 4 e 5 del Reg. per le sostanze proibite, che per questo non hanno bisogno di modifiche) prima della istruttoria della procura della disciplina; e) non è stato riformato il processo disciplinare, né il modus operandì delle Commissioni di disciplina e delle Procure della disciplina; f) E’ diminuito in continuazione il montepremi, ora è ridotto all'osso e si parla (vox populi...) di un ulteriore dimagrimento; g) in questo ambito, le categorie non potevano e non possono aiutare l' Unire per avallare la diminuzione del montepremi delle corse ordinarie, la diminuzione del montepremi delle corse differenziate, l'erogazione di soldi alle società di corse, continuare a non far rispettare i regolamenti delle corse, personalizzati a secondo dell’ippodromo e della giuria che vi è stata nominata. Il tutto, in una conduzione tecnico-amministrativa dell’UNIRE assolutamente deficitaria, incapace persino di pagare i premi senza ritardi abissali. La tua descrizione dell’avvocato Gragnaniello come pazzo furioso, che inventa bugie e calunnie nei confronti dell’Ente per il solo gusto di destabilizzare, di fronte alla tua figura di un lavoratore certosino nel solo interesse dell'ippica, appare come una mistificazione vera e propria. Caro Guido, non vado oltre: sarebbe un'offesa per la tua intelligenza. Puo’ però capire la reazione d’un ippico. Presidente di una storica associazione dei proprietari, che esprime in pieno (e forse, credimi, anche con toni sin troppo pacati) la volontà della base che di fronte ad una situazione di vera e propria povertà vede elargire più di 10 miloni di euro (8,4 milioni più iva che rappresenta un costo per l’Ente) a pochi ippodromi, senza alcuna classificazione e senza alcuna valutazione meritocratica, in difetto di qualsiasi controprestazione e senza alcuna fonte contrattuale. La lettera di Panzironi del 29 marzo 2006 a Ippodromi e Città è senza protocollo e i vari accordi sulla spartizione dei fondi non sono firmati da tutte le società di corse. Inoltre senza voler inflazionare il conflitto di interessi la firma per Federippodromi nel Protocollo d'Intesa del 26 luglio 2005, nel quale per la prima volta comparivano le personalizzazioni agli ippodromi, è la Tua. Questi documenti costituiscono il ‘nulla” giuridico. Ed ora, leggo che forse nemmeno tutti i 20 milioni che l’Unire avrebbe ‘risparmiato” (sicl), andranno a montepremi. Ed è inutile ancora che tu cerchi di trncerarti dietro alla necessità dell’approvaziorie dei Ministeri competenti, credimi, tale condizione di efficacia mi è nota, ma questa non cambia la natura di una decisione la cui unica responsabilità grava sugli attuali vertici dell'Unire. Era meglio per te non scomodare consorterie, organizzazioni malavitose, voti di scambio, e così via, perché si tratta di concetti scontati. C’è solo da vedere a chi dovere o potere attribuire certe condotte che non mi competono. Invece mi sorprende che qualcuno trovi corretto e democratico offrire un presente da 10,5 milioni per recuperare 20 milioni di crediti. Aggiungo solo una cosa a proposito della tua risposta, perché è indigeribile: non è da te chiedermi le dimissioni insinuando che proprietari attendono con ansia elezioni democratiche. Perché questa è una bugia non degna di te: sai benissimo che i propretari, a parte Di Stefano, non hanno mai avuto un Presidente che si è interamente votato a loro come me. E chi spera che mi dimetta, lo fa solo perché è dalla parte di chi l’ippica se l’è mangiata e vuole spollicarsi anche l’osso senza che nessuno si opponga. Deve dimettersi chi fallisce gli obiettivi cercando di giustificarsi, come te, dando sempre la colpa agli altri e chi non sa rispondere alla domanda degli operatori ippici, pur guadagnando non pochi soldi pubblici. Il Presidente UPT Avv. Francesco Gragnanlello Ori continua a termare il processo di iisbiitturaziane? E all, stesso ten,o dii continua a buttare benzina sul fuoco? Questi sono I duo quesiti al quali, secondo noi, bisognerebbe trovare una dspost Perchd a un qualsiasi osservatore quello dia accade oggi neftlppka italiana potrebbe apparire cene un caso di follia collettiva. Si protesta perché non si cambia e allo stesso tempo non si far nulla perché si possa cambiare. CI onio baluardi dio sen*e’ano più hiaccessiblll di fostificaziomi niadio.vall (rknbonl Tris, calendario e programmazione ìnpostati non per ueara se lezione e spettacolo ma per distribuire una drance più o meno a tutti, ippodromi in perenne stato di assistenza “sedale9, sui quali ognuno chiede un cambiamento purché non lo riguardi dlrntta mente. (Ci seno iniziative come quella del due campi due sta muovendo i primi passi fra mille difficoltàr esterne e gli lppid dl fronte a questa realtà, due sta comunque portando una ma di euro in più, sembrano indifferenti, scocdati. E non movano un plisse se la rete è ancora ben lontana daW.ssare a regime, so i concessicmari sembrano più interessati alla en dita di ‘pacdiattl in qualdie caso faiitosnaticØe alla preiniezirrea del prodotto, tanto di. in Mna delle maggiori reti praticamente non ve i n’è trarda, UI mantenimento del monteprami è da sempre. Da bandiera dei soliti noti per qualsiasi protesta e la ricerca di battaglie di pslndpla fa parte dl ano storia già vista all’inizio del 1999 cambiare tutto per non cambiare nulla, soprattutto alcuni centri di poter.. L’Unire (o meglio lo Stato) dia non funzionaeiin grave problema ria si tratta di un prebèeina di. pr.sdnde dagli uomini e Io dimostra la storia: non esistono i cattivi cori come non potrebbero esistere i buoni, quelli c4iad con un tacco di bacdretta magica di trasformare un Ente inddeent. in una macddna produttiva. Cose di. sappiamo tutti, che anche I vari ‘consulaiti” ben conoscono per averlo toccate con urano e per essere stati parte del sistema dio non ha mai voluto veramente prendere un’altra rotta, utilizzando dl volta in volta la voce del popolo o i mezzi del palazzo per mantenere il controllo. Con le urla, i prodami e le battaglie non si raggiunga alcun obiettivo che consolidare rendite di posizione radicate nel tempo e mantenerla, anche in senso letterale. Da anni continulanio a dire dia prIma dl tutto ognuna dalle componenti ippiche dovrebbe essere disposta a mettere qualcosa sul piatto, e parliamo dl riduzione gioniate (Ippodromi», di indennità Trls (guidatori), di premi su tutto (aillevatori), dl quote di prelievo (State e Concessiniiarf), di regolarità del rapporti di lavoro (tutti) p#etendando assolutamente un’Unire dia sia funzionale agli interessi complessivi del settore,d,e ne sia Il controllo e la guida, in una paola di. funzzio&. Solo mettendo insieme un quadro complete si potrà arrivare a una soluzione4 altrimenti si continuerà, inesorabilmente, a proseguire su questa strada denmrndande I privilegi degli altri e dimenticandosl del propri. Comi ha evidenziato in maniera damorosa la vicenda delle “personailizzazionr.
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