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Lo Sportsman: Le tasse soffocano l'ippica (2.7.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 8/7/2008
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IL PRIMO SEMESTRE 2008
Le tasse
soffocano
l’ippica

Fa sempre una certa impressione, in un quadro di enorme crescita del settore giochi nei primi sei mesi del 2008, scorgere ri, in fondo al gruppo, l’ippica, ormai davanti al solo, derelitto Totocalcio quando si parla di prodotti in sofferenza in un mercato che fatturerà 47 miliardi di euro a fine anno. Eppure, la situazione è dawero questa ed un vero peccato per tutti: addetti ai lavori, operatori di gioco, Unire, Erario. Così, in attesa di un rilancio per ora solo accennato - e per nulla pubblicizzato con la SuperTris neì corner ippici e sportivi ‘Bersani’, anche il primo semestre 2008 va in archivio confermando il trend in flessione per le scommesse sui cavalli. Il volume totale è stato infatti di poco superiore ai 1.270 milioni di euro contro i 1.382 milioni (-8,1%) raccolti da gennaio a giugno 2007. Il 2008 potrebbe chiudersi attorno ai 2,5 miliardi di euro, comunque in calo dell’8-9% rispetto allo scorso anno, mentre alla fine delVanno rErario potrebbe beneficiare dall’ippica di 130 milioni di euro. E il grande concorrente, vale a dire le scommesse sportive? Il primo semestre 2008 si è chiuso con un volume complessivo pari a 1,9 miliardi di euro, con una crescita del 58% rispetto airanalogo periodo della passata stagione (da gennaio a giugno 2007 la raccolta era stata di circa 1,2 miliardi di euro> grazie anche al traino della raccolta scommesse sull’Europeo di calcio, vicina ai 200 milioni di euro. Per il 2008 il volume totale sarà - secondo le stime di Agipronews - pari a 3,4 miliardi, grazie all’effetto delle Olimpiadi e soprattutto della nuova stagione di Serie A, confermando un trend di crescita, rispetto al 2007, che potrebbe arrivare al 30,7%. E per il 2008 l’Erario potrebbe beneficiare dalle scommesse di circa 150 milioni di Euro. Il paragone è quindi presto fatto: i due comparti producono entrate erariali simili ma le scommesse sportive incassano oltre un miliardo di euro in più e, soprattutto, godono di una prospettiva esaltante, con la crescente passione di nuovi strati di popolazione verso il bettìng. In questo quadro, la differenza sì spiega anche ma non solo - con la continua “manutenzione operata dai Monopoli di Stato sul prodotto-scommessa sportiva: le tasse progressivamente son scese dal 16% complessivo dì dieci anni fa all’attuale 2,5% per le singole e 5,5% per le multiple. Un salto all’indietro che ha funzionato da formidabile volano per l’intera filiera, giocatori in primis, che hanno goduto di quote sempre più interessanti. Al contrario, l’ippica soffre di una sindrome da immobilismo preoccupante, visto che le aliquote (Unire più Erario> sono ancora ferme a diversi anni fa, vengono calcolate in maniera dawero cervellotica e, soprattutto, oscillano tra il 17% delle scommesse in agenzia, il 28% della Tris per arrivare al 31,5% (compreso il canone Aams) del Quinté. Una situazione cui occorre mettere mano immediatamente, come lamentano da anni gli operatori delle scommesse, Evidentemente inascoltati. NT

 
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