(p.g.) BRUXELLES - Tutto fermo fino al prossimo autunno per le procedure d'infrazione in materia di gioco d'azzardo. La Commissione Europea dovrà attendere la fine del periodo estivo per decidere se portare o meno gli stati membri di fronte alla Corte di Giustizia: compito dei giudici sarà per valutare la conformità delle normative nazionali in materia d'azzardo con i trattati comunitari.
Ovvia la delusione da parte delle associazioni che rappresentano gli operatori continentali del gioco. Per Clive Hawkswood, presidente della Remote Gambling Association, "il settore giochi è diventato un banco di prova essenziale per testare la capacità della Commissione Europea di resistere alle pressioni protezioniste degli stati membri: sono la funzionalità e credibilità dell'istituzione stessa che vengono messe alla prova". Accuse in parte respinte da Oliver Drewes, portavoce del commissario europeo al mercato interno Charlie Mc Creevy, che ricorda come in alcuni casi ai pareri motivati non è seguito il ricorso alla Corte di Giustizia per evidente volontà di adeguamento normativo: è il caso della Francia, che sta provando ad aprire il proprio mercato interno.