(p.g.) Ricorso contro il decreto che prevede l'allargamento della Tris nei corner e richiesta di indennizzo per le 329 concessioni ippiche storiche che verranno rimesse a bando. Questi i due punti salienti dell'assemblea del Sicon (Sindacato Imprese Concessionarie) che si è appena conclusa. "Siamo pronti ad alzare il tiro e a farci sentire - ha dichiarato il presidente Raffaele Palmieri - i concessionari independenti non sono disposti a subire ulteriormente una situazione che rischia di mettere a repentaglio investimenti e professionalità". Le due questioni sono distinte ma non prive di punti di contatto, come spiega Roberto D'Amora, consigliere del Sicon: "Si rasenta l'assurdo: gli imprenditori delle 329 agenzie ippiche storiche che volessero partecipare al bando per riprendersi la concessione, a fronte di ulteriori investimenti avrebbero a disposizione un prodotto, la scommessa ippica, con un valore infinitamente minore rispetto a prima. In più si danneggia il gioco classico in agenzia: il settore ippico ha un trend in calo da diverso tempo, a ciò si aggiunge un travaso dalle agenzie ai corner che, per le prime settimane, abbiamo quantificato in circa l'8% del movimento complessivo".
L'azione del Sicon sarà tesa inoltre a chiedere una omogeneizzazione delle attuali concessioni, una misura che, secondo Palmieri, "non è stata rispettata come prevedeva il Bando Bersani". I tempi sono stretti per il ricorso sulla Tris, "questione di giorni - ha dichiarato Palmieri - mentre per l'azione risarcitoria agiremo con maggiore calma per renderla più efficace possibile".