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Le Voci del Trotto: Sottile e Cecchi, ascoltate anche le voci di fuori! (26.6.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 26/6/2008
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SOTTILE E CECCHI, ASCOLTATE ANCHE LE VOCI DI FUORI!

(Lettera aperta ai vertici UNIRE)

(Gianni Castelluccio)

Egregi Signori,

sono nell’ippica da oltre cinquant’anni e credo che il mio curriculum di proprietario, gentleman e rappresentante di categorie (già v.presidente naz. Gentlemen, v.presidente naz. e presidente reggente dell’UPT), oltre che autore di libri di storia dell’ippica, mi possa permettere di inviare a voi, che avete potere decisionale, qualche considerazione sul momento attuale.

         Uno dei motivi principali del calo delle scommesse va cercato certamente nella confusione generata sia dagli orari cervellotici, che cambiano continuamente, sia dalle giornate di corse mai eguali nei vari ippodromi. La prova sta in un esempio che vale per tutti. Il tanto “vituperato” ippodromo di Aversa è stato, e resta, il numero uno per  il volume totale di scommesse, e per la media di gioco per corsa. Ed è un ippodromo dove le tribune sono sempre affollate. Il perché è semplicissimo: fino dalla sua fondazione, le corse al Cirigliano si sono svolte il mercoledì ed il sabato. Il pubblico è abituato, sa e programma i suoi pomeriggi ippici. Negli altri ippodromi le corse si svolgono in modo frammentario: in pratica bisogna di volta in volta chiedere quando si svolgerà la prossima riunione.

         Seconda questione, gli orari. Una volta si correva di pomeriggio d’inverno, di sera d’estate. Lo sapevano tutti e si regolavano di conseguenza. Ora, per esigenze solo degli assuntori di scommesse, l’ippica è ridotta a coprire gli spazi vuoti lasciati dagli altri giochi (nostri concorrenti e, paradossalmente, ospiti di quelli che erano nostri punti vendita). Per cui in uno stesso ippodromo, un giorno si corre alle 20, un altro alle 17, un altro alle 18, un altro ancora addirittura alle 14,30.

         Egregi signori, come si può parlare di ripopolare gli ippodromi in tale confusione? Che dobbiamo dire a chi volesse avvicinarsi al mondo dei cavalli? A cinema gli orari sono sempre gli stessi. Da noi, dove dovrebbe essere fondamentale, si va alla giornata.

         Terza e non ultima ragione della crisi, la confusione nelle scommesse. Il Lotto si gioca in modo eguale in tutti i punti vendita, che siano a Milano come nell’ultimo paese della penisola. Da noi alcune scommesse si accettano solo negli ippodromi, altre solo in agenzia, altre ancora solo nei corner. Il giocatore, quello ippico, resta confuso e finisce col limitare il suo impegno. Quello che si avvicina per la prima volta all’ippica rinuncia e preferisce rivolgersi a scommesse più facili.

         Quanto precede può essere corretto in breve tempo, se è vero che le regole partono dall’UNIRE e non subiscono condizionamenti. Dal ritorno alla “normalità” dipende poi tutto il resto.

         Questi sono, a mio parere, e secondo logica, i punti sui quali intervenire con urgenza, mettendo da parte i sogni legati a programmi che non fanno altro che aumentare la confusione (vedi i famosi corner che hanno già dimostrato la loro inutilità, e, in molti casi, danneggiato perfino le agenzie)

         Vorrei poi porre alla vostra attenzione il pericolo al quale si va incontro correndo d’estate nel pomeriggio. Sgambare un cavallo alle quindici, sotto i raggi di un ferocissimo sole, rappresenta una crudeltà verso gli animali, perseguibile penalmente, perché esiste una legge a proposito dei maltrattamenti. Se aggiungiamo che c’è un divieto per  i camionisti a caricare animali e farli viaggiare con temperature superiori a 30 gradi, a breve potrebbe caderci addosso qualche tegola legata ad una denuncia nei confronti di chi ha compilato il programma estivo, dei vanisti che caricano i cavalli, degli allenatori che consentono di portarli in pista e farli correre in condizioni di grave pericolo per la loro salute.

         Concludo ringraziandovi per l’attenzione prestata, sperando in una vostra riflessione.

 
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