CASO SASSARI
La battaglia di Sardegna
La battaglia di Sardegna prosegue. E sempre con al centrc il “caso Sassari”. Una battaglia senza esclusione di colpi, nella quale, dopo lo stop dell’Unire e la presa di posizione dei fantini di stanza a Sassari e della rappresentante di Assogaloppo Gabriella Masuri, ieri sono entrati in scena anche altri soggetti, ovvero un gruppo di fantini, allenatori e proprietari sardi che hanno evidenziato che, secondo il presidente dell’unità locale dell’Unag e il rappresentante dei fantini Anf e quello del proprietari, la pista di Sassari presenterebbe elementi di pericolosità. La richiesta, in questo caso, è che venga inviata dall’Unire la Commisione per verificare lo stato delle strutture e che le giornate eventualmente non disputate vengano nuovamente messe a disposizione del circuito degli ippodromi sardi. In fondo non sarebbe difficile... In casi come questo basterebbe copiare quanto avviene anche in Inghilterra. Ovvero trasferire le giornate in altro impianto da utilizzare con organizzazione a cura della Società di Sassari in collaborazione con chi mette a disposizione l’ippodromo. In fondo ci sono riusciti per un meeting che si chiama Royal Ascot (quando è stato effettuato a York), perché non dovrebbe essere possibile qui per una serie di differenziate?
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