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Lo Sportsman: Tra passato, presente e futuro (19.6.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 20/6/2008
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Tra passato, presente e futuro

ANTONIO BERTi
Questa sera nel vetusto impianto delle Mulina si svolgerà, con il Duomo, l’Etruria e il relativo Filly, il convegno più importante dell’anno per il trotto fiorentino. E, per eccezionale concessione del l’.JJiI1I, in notturna con inizio alle ore 20.40, mentre tutti gli altri convegni del mese di giugno, come è noto, si sono corsi e si correranno in orario diurno. Questo perché, come si sa, l’impianto di illuminazione del trotter fiorentino da anni non risulta a norma, ma non è l’unico nel Bel Paese. Si è saputo che sembrerebbera esserci speranze per il mese di luglio, anche per un probabile intervento dei guidatori presso l’Unire, ma sono speranze molto, molto flebili per cui è meglio non farsi particolari illusioni.
Ma andiamo al Duomo che è quello che ci interessa di più e che ci fa soffrire, ma anche sperare. Il Duomo è la storia del trotto fiorentino del secondo dopoguerra e di quello toscano. La corsa, nata nel lontano 1947, si è sviluppata nel corso del tempo in sintonia con la ripresa del Paese e della città di Firenze dopo i danni della guerra. E anche il Duomo, come l’italia, ebbe il suo boom con il grande successo di Tornese a media di 1.15.7 nel 1958, velocità incredibile per quei tempi sulle nostre piste.
E poi il costante sviluppo nei decenni successivi, fino al grande respiro internazionale degli Anni ‘80- ‘90 quando l’ippodromo fiorentino si gemellò con lo Yonkers di New York e il vincitore del Duomo era invitato di diritto all’International Trot.
Infine il lento declino degli anni recenti e la collocazione del Duomo fra le corse di Gruppo il, senza che nessuno dei vari responsabili degli ippodromi di Firenze, che si sono succeduti nel tempo, Roberto Cesari a parte, abbia alzato un dito per evitare questo scempio, Perché qualcosa si poteva fare e poteva essere fatto, bastava semplicemente volerlo, ma probabilmente gli interessi erano altri.
Questa è l’amarezza che pervade tutti gli appassionati fiorentini, aggravata ancor più dal fatto di non sapere ancora che cosa succederà a Firenze, chi sarà, dall’anno prossimo, a gestire l’ippica fiorentina. In tal proposito possiamo anticipare che sono tre le società che hanno fatto l’offerta al Comune di Firenze e per le quali il Comune ha istituito una commissione che dovrà esaminarle e dare il parere definitivo.
La risposta dovrebbe esserci nella seconda metà di luglio. Le società, a quanta si è saputo, sono Hyppo Group Firenze, Trenno e Ippodromi Cascine. Ci auguriamo che, chiunque sia il vincitore, sia in grado, e abbia soprattutto la volontà politica, di dare una secca inversione al trend negativo nel quale annaspa da diversi anni l’ippica del ca poluogo toscano, che non merita assolutamente questa ghettizzazione. Non la merita per i numeri del movimento, sempre positivi, ma, soprattutto, per la grande passione per il trotto dei fiorentini sempre numerosi, nonostante il degrado delle strutture, ai convegni di corse.
Ma abbiamo detto che il Duomo, oltre a farci soffrire, ci fa anche sperare. È vero. Il Duomo di stasera, non certo per la consistenza della “borsa”, ma è una gran bella corsa che merita di essere vista. E fra i suoi protagonisti c’è un cavallo, ma non vi diciamo chi, che ha un filo genealogico che Io lega alla rinascita del trotto fiorentino della seconda metà degli Anni ‘40. Ci auguriamo che questo fortunato filo conduttore possa essere la premessa, risultati a parte, di un rilancio del trotto a Firenze. A partire, ormai, dall’anno prossimo.
Il nome? Ve lo diremo dopo la corsa.

 
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