Ippiche "storiche": dal Senato l’OK al Bando
E’ passato l’emendamento che sanerà la posizione dell’Italia nei confronti della CGE • di Alessandro Cini L'assemblea del Senato ha approvato, senza clamorosi colpi di scena, il testo del cosiddetto decreto legge “salva infrazioni” - già passato al vaglio della Camera (voti a favore 282, contrari 250) - la cui scadenza era stata fissata per l’8 giugno prossimo. Si conclude così il rapido percorso del DL dell’8 aprile 2008 - n. 59, che riguardava le «disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee». In fase di conversione, com’è noto, il decreto legge era stato emendato a Montecitorio, con l’aggiunta dell’articolo (il 4 bis) attraverso cui erano state inserite le misure necessarie per l’attuazione della sentenza della Corte di Giustizia europea (del 13 settembre 2007) relativa alla messa a bando delle 329 agenzie ippiche “storiche” e di ulteriori 210 concessioni che non erano ancora state assegnate con il decreto Bersani. Il carattere d’urgenza del decreto - il cui iter aveva preso avvio il 20 maggio scorso con l’apposita commissione per l’esame dei disegni di legge (presieduta da Marino Zorzao del Pdl)- era stato messo in evidenza in più di un’occasione. La vicenda, infatti, risaliva ad una decisione assunta nel 1999 da parte del Ministero dell’economia e delle finanze di innovare - senza aver indetto alcun bando di gara - le 329 concessioni ippiche “storiche”, fatto che il 13 settembre anche dalla Corte di Giustizia europea. Per aver disatteso le norme della Comunità Europea - in assenza di un bando a carattere comunitario - l’Italia è andata incontro ad una procedura d'infrazione (la numero 1999/5352), con la conseguente messa in mora, senza incappare, comunque, in alcuna sanzione pecuniaria definitiva. Nei passaggi obbligati del decreto, maggioranza e opposizione hanno puntato verso un obiettivo comune: alleggerire la pesante situazione che grava sull’Italia nel paludoso terreno che riguarda le procedure di infrazione. Secondo i dati forniti dal Dipartimento delle politiche europee, aggiornati al 6 maggio scorso, questa relativa alle agenzie ippiche “storiche”, rientra di diritto nel novero delle 185 procedure attualmente aperte nei confronti del nostro paese, 151 delle quali - precisa il Dipartimento - per violazione del diritto comunitario, mentre 34 per il mancato recepimento delle direttive in ambito europeo. Solo nei settori riguardanti la “Libera circolazione” di capitali, metti, persone e nella “Libera prestazione” di servizi e professioni, l’italia ha totalizzato il tristc record di 24 procedure, L’atteggiamento comune di maggioranza ed opposizione, come indicato poc’anzi, ha comunque tenuto conto di questa poco brillante situazione, come si evince dalla discussione che si è sviluppata proprio presso la Camera, intorno ad un ordine del giorno (il 9/6/6) firmato dai parlamentari dell’italia dei Valori, Renato Cambursano e Fabio Evangelisti, che ha ricevuto anche il parere favorevole del Governo per voce del Ministro per le politiche comunitarie, Andrea Ronchi. Nello specifico l’ordine del giorno impegnava il Governo ad adoperarsi «al fine di accelerare l’iter parlamentare della legge comunitaria per il 2008, per renderla - si legge ancora nel testo - effettivamente un veicolo snello e il più possibile veloce per garantire il celere recepimento delle direttive comunitarie e per sanate le infrazioni cornunitane prima che il nostro Paese debba patire le relative conseguenze».
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