Fise decapitata: si sono dimessi cinque consiglieri
ROMA - Fise in piena crisi con le dimissioni del vicepresidente federale Andrea Paulgross e i consiglieri Antonio Verro, Maria Grandinetti Gigante e Federico Forcelloni. Queste hanno fatto seguito a quelle già date due mesi fa da il presidente della Sea, la società aeroporti di Linate e Malpensa. Sabato scorso il presidente federale, Cesare Croce, aveva “licenziato” il segretario federale Sergio Bernardini. La situazione è precipitata ieri dopo l’incontro avuto al Coni di Croce con il segretario generale dell’Ente, Raffaele Pagnozzi. Il Coni contesterebbe a Croce il licenziamento di Bernardini. Del quale il Foro Italico attende una relazione prima di dare l’assenso al sollevamento dall’incarico. A norma di statuto ora, Croce deve indire le elezioni entro trenta giorni a partire da ieri per la sostituzione dei cinque consiglieri d’opposizione dimissionari. Ma non è obbligato a indire nuove elezioni federali. Infatti non è possibile la sostituzione dei dimissionari con i primi non eletti all’ultima assemblea elettiva perché non hanno raggiunto il quorum di voti necessari. I “fuoriusciti” ritengono ormai insanabile la frattura con la politica dell’attuale presidenza. «La decisiorre fa seguito alle gravi problematiche gestionali ed amministrative - si legge nel comunicato del “Comitato Rinnovamento” - verificatesi negli ultimi mesi di presidenza-Croce, che hanno avviato la federazione ad un rapido declino<. I cinque consiglieri, appoggiati da 11 presidenti di comitati regionali, chiedono un intervento immediato del Coni per arrivare subito a nuove elezioni generali annunciando la candidatura alla presidenza di Andrea Paulgross. La grave crisi in atto alla Fise, ovviamente, preoccupa il Coni a poco più di due mesi dall’Olimpiade di Pechino. L’Italia potrebbe arrivare alle gare (il programma dell’equitazione si svolge interamente ad Hong Kong), con una federazione sull’orlo del collasso. f.fa.
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