AVVISI DI GARANZIA
La caccia alle streghe del doping
Cosa può pensare un proprietario, o un catchdriver che si vede recapitare a casa un avviso di garanzia? Molto probabilmente il primo penserà che non vale la pena di avere tanti guai per quello che nella maggior parte dei casi un hobby. Così probabilmente ha pensato anche un proprietario toscano, al quale l’avviso, con la seguente formula, dalla quale abbiamo escluso i nomi... “sono concluse le indagini preliminari condotte nei suoi confronti con riferimento al reato di cui all’art. 11 O c.p. 544 ter co. 2 c.p. perché, in concorso fra loro il guidatore, il proprietario e l’allenatore somministravano al cavallo sostanze stupefacenti o comunque vietate consistenti in “Detomidina sostanza impiegata per produrre stati di sedazione con brevi periodi di analgesia”, Il divertente della vicenda è che il doping al calmante di cui si parla è relativo a una cavalla che ha vinto. Lo sconcertante è che i casi di questo tipo sono tanti, tantissimi, che l’apertura di un procedimento penale per una violazione di questo tipo appare decisamente spropositata e, anzi, serve solo a creare un clima di terrore e ad allontanare, ovviamente, i proprietari. L’incapacità di gestire il sistema antidoping e la giustizia sportiva hanno portato a esagerazioni clamorose come questa. A una vera e propria caccia alle streghe (quanti proprietari sanno cosa succede ai loro cavalli e come può un catchdriver essere a conoscenza di un eventuale doping?) che può avere solo conseguenze negative. La situazione generale dell’ippica propone anche questo e, ovviamente, si tratta di una problematica scottante, che necessita immediatamente di correttivi, che possono essere inseriti in una riforma generale del doping. QueUa riforma che in realtà è “per strada” e che trova purtroppo davanti a sé una lunga serie di ostacoli che nulla hanno a che vedere con le reali necessità del settore. MT
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