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Lo Sportsman: Lo strano caso delle iscrizioni (31.5.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 31/5/2008
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LO STRANO CASO DELLE ISCRIZIONI

Pagamenti esteri a corsa effettuata

La reciprocità "europea" funziona evidentemente a senso unico, così come certe regole. Così capita che un cavallo, Cima de Triomphe, venga escluso dai prossimi grandi premi di Francia a causa di un vecchio debito passato nel dimenticatoio, mentre chiunque iscriva i suoi cavalli dall'estero alle pattern italiane paga solo a posteriori, e spesso con ritardi di mesi, se non di anni. Il funzionamento della macchina amministrativa dell'Unire decisamente lascia perplessi e anche nel caso delle iscrizioni, e per ora parliamo di quelle degli esteri, i paramentri di funzionamento sono quantomeno singolari. E provocano come sempre accade in questi casi, prese di posizione sgradevoli da parte dei corrispondenti organismi esteri. E allora per esempio France Galop scrive semplicemente che "se i proprietari italiani non pagano le iscrizioni entro la data stabilita e/o hanno pendenze con France Galop, tutte le loro iscrizioni vengono cancellate". E da parte sua Irb, che si oppuca nella maggioranza dei casi di trasmettere le iscrizioni in giro per l'Europa, scrive che "non possiamo fare nulla e l'Unire ha una grossa responsabilità per questa confusone". Già, perchè sembra che l'Unire, dando quasi per scontato di non essere in grado di recuperare le somme dai proprietari italiani, non garantisca gli importi delle scrizioni all'estero. In compenso accetta tranquillamente che gli esteri arrivino a correre senza aver pagato le iscrizioni e i forfait, somme che normalmente vengono trattenute dai premi eventualmente vinti dai cavalli stranieri o richieste mensilmente (Milano) o annualmente (Roma) dalle Società per il tramite dell'Unire agli organismi esteri. In ogni caso nessuno, tranne i supplementati che devono presentare l'assegno "cash", paga le iscrizioni nei termini stabiliti. Contabilmente tutto ciò provoca ovviamente poi degli scoperti e degli insoluti, che le Società di corse inseriscono poi in bilancio come "perdite su crediti", e per quanto riguarda il 2007 c'è addirittura una situazione paradossale che vede un arretrato relativo al 2007 dalle dimensioni clamorose. Si tratta di quanto "avanza" Capannelle (Milano al 30 aprile ha uno "scoperto" di poco più di 7.000 euro al quale vanno però sommati gli importi relativi alel pattern ancora da correre) che il 4 gennaio ha inviato le varie lettere all'Unire per recuperare dagli Enti esteri le somme dovute. E qui si scopre che i crediti nei confronti delle scuderie estere per l'anno 2007 (non parliamo del 2008) ammontano a 214mila euro, dei quali 143 dovuti dagli inglesi, 47 dagli irlandesi e 18 dai francesi, mentre i tedeschi e gli austriaci hanno liquidato quasi tutto. Somme che a tutt'oggi l'area amministrativa dell'Unire non risulta aver recuperato (seppur con ritardo) e che andrebbero direttamente nelle casse dell'Ente visto che nel 2007 le iscrizioni non sono strate ridistribuite fra i premiati. Si tratta in ogni caso di una continua rincorsa (anche se va detto che France Galop e BhB normalmente liquidano tutto, mentre dall'Irlanda ci sono maggiori difficoltà) che stride con la severità con la quale invece all'estero vengono richieste le somme nei termini prestabiliti, ovvero ben prima delel corse. Che, tanto per cambiare, pone il sistema ippico italiano al di fuori degli standard europei e che concede agli esteri un vantaggio operativo che per noi è assolutamente vietato. Ma questa è una storia antica e complessa. Oggi abbiamo saputo che uno straniero può venire a correre in Italia pagando iscrizioni e forfait anche un anno dopo. E che dall'estero ci considerano talmente inaffidabili da essere assolutamente fiscali. E questo basta per dire che tutto ciò non può essere accettato.

 
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