OGGI AL CdA UNIRE

Convenzione
chiusura
e apertura

Le personalizzazioni sono una porcheria. Esattamente come buona parte dello schema di convenzione attualmente in uso e comunque bocciato prima dal Tar e poi in maniera definitiva dal Consiglio di Stato. Una premessa necessaria per sgombrare il campo da qualsiasi equivoco in merito giudizio complessivo sul problema. Oggi il CdA dell’Unire affronterà quel problema che ormai è sul tavolo da mesi, forse da anni, e che una volta per tutte va chiuso. Per evitare i consueti trascinamenti fatti di ricorsi e controricorsi, di mediazioni e compromessi che portano a provvedimenti come quello che oggi distribuisce le risorse agli ippodromi. Sul tavolo del Consiglio c’è una possibilità di soluzione, probabilmente frutto di interminabili mediazioni, magari non elegante, ma necessaria per concludere la vicenda. Un compromesso per far coincidere il più possibile i vari interessi contrastanti in gioco. Interessi come quello degli ippodromi “metropolitani” ai quali dovrebbero spettare le “personalizzazion I”. Ippodromi che, va detto, hanno rinunciato a decine di giornate in base a una promessa (e a una lettera anche se probabilmente senza troppo valore) e in qualche caso (magari anche sbagliando) hanno inserito a bilancio le cifre che gli erano state prospettate. Interessi come quelli delle Società che hanno effettuato i lavori approvati poi e che quindi hanno la legittima aspettativa di poter finalmente aver diritto alle cifre del fondo investimenti. Interessi come quelli delle Categorie, che hanno visto anno dopo anno erodersi il
montepremi e che vedono i soldi destinati agli ippodromi aumentare. Tutti questi fattorì hanno portato a una sorta di stallo, piena di proteste, di minacce e di battaglie tutti contro tutti. Proteste e minacce che talvolta arrivano anche da chi ha sfruttato fino in fondo, e probabilmente ancora di più, i parametri della convenzione, portando a casa cifre sbalorditive grazie a parametri che di oggettivo hanno ben poco, a numeri scritti spesso solo sulla carta.
Oggi c’è la possibilità di spazzare tutto e di ricominciare daccapo, aprendo davvero la porta a un nuovo tipo di convenzione, che potrà essere adottata a partire dal prossimo gennaio (molte delle attuali sono scadute, le altre scadranno a fine 2008). Una convenzione finalmente innovativa e che non presti il fianco a tutto ciò che vediamo invece oggi. La domanda che ci si pone è:
avrà l’Unire la forza e la capacità di chiudere un pessimo capitolo e di aprirne un altro senza legami di ferro con il passato? Oggi forse potremo avere una prima risposta, MT