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Lo Sportsman: Dategli la patente (29.5.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 29/5/2008
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SONO CIRCA 350, HANNO SEGUITO IL CORSO ALLENATORI, E ASPETTANO L’ESAME
Dategli la patente

MARIO BERARDELLI
Glielo vogliamo dare questo diploma? Sì, quello di allenatore, insomma la famosa patente. Non stiamo farneticando, stiamo soltanto cercando di portare all’attenzione mediatica e soprattutto dell’iJT una situazione che magari sta per essere risolta ma che ricordare è sempre utile. Dunque, circa 350 persone hanno iniziato, ci sembra ai primi di gennaio, il famoso corso per diventare allenatori, tra Milano, Pisa e Roma, Quattro mesi di lezioni, di frequenza, di impegno: tutto bene, tutto perfetto, ma adesso cosa si aspetta a sottaporli al famigerato e temuto esame? Che diventino vecchi?
Ci preoccupiamo per diverse ragioni, una su tutte è data dal fatto che molti di loro, non nascondiamoci dietro un dito, sono già di fatto allenatori ma sul programma figura sempre quello della mutua e la cosa, sinceramente, quanto meno non è bella. L’appassionato ha il diritto di sapere chi c’è dietro la preparazione di un cavallo, così come sinceramente, e qui sta forse la ragione del nostro intervento, a noi sembra che non bisognerebbe farla tanto difficile. Se uno vuole la patente, che la prenda, dando soprattutto garanzie economiche come in Inghilterra, altre garanzie di poter contare su box a disposizione, si obblighino i neo patentati ad avere per alcuni anni almeno il 50% di puledri e tanti auguri di buon lavoro. Tanto il vero esaminatore non sarà la Commissione di esperti ma un altro terribile e severissimo professore, soprattutto incorruttibile, uno che non lo puoi fregare e che si chiama signor Palo di nome e d’Arrivo di cognome. Non vinci mai, prego accomodati tra i desaparecidos, vinci e allora sei il benvenuto. La vera patente si conquista sul campo, non a tavolino. Che poi l’Ente in collaborazione con l’Unag possa organizzare seminari, incontri, convegni e congressi di approfondimento e dibattito per migliorare la preparazione di chi già allena, come fanno i medici o altri professionisti, magari fosse, e ogni anno. Invece cosa ta accadendo? Che circa 350 persone sono in ansia, ne va della loro trasparente professione, attendono che venga fissato un esame (e facciamolo!), ma sembra che ci sarà posto solo per 60 promossi. Così i trainer della mutua, insomma i prestanome, continueranno a tirare avanti, e tanti bravi allenatori non vedranno mai il loro nome accanto a quello dei cavalli che realmente allenano. E magari accadrà pure che i migliori saranno bocciati e dei 60 promossi tra un paio di stagioni ne lavoreranno sul serio soltanto una decina...

 
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