Meno incassi, niente novità: caccia al killer

Chi è il killer? A questo punto l’indagine va effettuata. C’è una situazione economica pesante, pesantissima. Nella quale l’Unire si trova di fronte costantemente a un segno meno nell’ammontare degli incassi. E non si tratta di un calo frazionario ma a tratti di un vero e proprio “scalino” (soprattutto nei riscontri che riguardano i weekend, quando c’è davvero la concorrenza con il calcio) che ha portato le entrate dell'ippica italiana a un saldo negativo superiore ai 100 milioni di euro in questo primo periodo dell'anno in termini di incassi per l'Ente a un calo che è quantificabile in circa 18 milioni di euro.
A fronte di una situazione che in qualsiasi azienda verrebbe trattata con assoluta priorità e provocherebbe provvedimenti urgenti non è però accaduto nulla. O meglio, i progetti di ristrutturazione sono da tempo fermi, scandalosamente insabbiati nella macchina burocratica. E nel frattempo le cifre continuano drammaticamente a scendere.
Chi è il killer? Chi da mesi ormai tiene fermi quei correttivi che, almeno a breve termine, possono dare ossigeno alle malandate casse dell’Unire e quindi del settore? La rosa degli indiziati comprende Aams, Mipaf, Unire e Delegati. E a questo punto sembra necessario dare un volto, un nome, un indirizzo a chi sta davvero bloccando tutto. Perché quelli che vivono di ippica hanno tutto il diritto di sapere cosa sta accadendo. E di poter guardare in faccia chi ne sta mettendo a rischio il lavoro.