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Le Voci del Trotto: L'IUnire tradisce i proncipi leghisti. Appello a Zaia  
Autore: roberto
Pubblicato: 24/5/2008
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L’UNIRE TRADISCE I PRINCIPI LEGHISTI. APPELLO A ZAIA.

(Gianni Castelluccio) In un nostro recente articolo scrivevamo che l’avvento di Zaia, leghista, apriva allettanti scenari per il riordino dell’ippica. E che la filosofia leghista ben si adattava all’organizzazione futura del settore, perchè avrebbe significato una netta divisione dei ruoli, tecnici da una parte, amministrativi dall’altra.

         L’anticipazione di Trotto Sportsman circa l’istituzione di un triunvirato di rappresentanza delle categorie, meglio ancora il fatto che ci siano già dei nomi, lascia perplessi. Non per le persone, che sono degnissime, ma perchè sembra che nell’ippica il concetto di democrazia sia del tutto sconosciuto. Il che ha portato ad una serie di “guai”, che, sommati, ci hanno ridotti come siamo. Persone “nominate” dalla politica hanno preso in mano l’ippica, che non conoscevano, si sono impossessati dei palazzi dove chi davvero è competente deve fare anticamera.

         Sarebbe ora il caso che il Ministro desse indicazioni al Presidente dell’UNIRE per un ritorno della democrazia nel Palazzo.

Va benissimo inserire figure che portino gli interessi delle categorie nell’UNIRE, ma nessuno potrà accettare che sia l’ UNIRE a dettarne i nomi: debbono venir fuori dalla base. Quelli fatti (certo non inventati) sono: Viani per  il trotto, Incisa per il galoppo e Feltri per i proprietari.

Viani è già presidente degli allevatori di trotto, e potrà certo ben far valere le ragioni ed i diritti della sua categoria. Ma il trotto non è solo “allevatori”: vi sono i proprietari, i guidatori e gli allenatori, ed i loro problemi sono ben diversi, gli interessi molto spesso in contrasto con quelli degli allevatori. Com’è allora possibile che il presidente degli allevatori rappresenti “il TROTTO”?

Stesso discorso va fatto per Incisa, nell’ambito del galoppo.

Per quanto riguarda Feltri, nome di grande prestigio, occorre dire che anni divenne presidente di una associazione di proprietari trotto, e che i candidati dell’epoca si ritirarono molto volentieri per farlo eleggere all’unanimità. Ma che per ragioni di tempo (l’attività di direttore di giornale l’assorbe tutto, è davvero tiranna), egli stesso si dimise dopo pochi mesi. La situazione di Feltri non è cambiata: con l’aggravante che allora rappresentava solo una Associazione (U.P.T.), ora dovrebbe garantire “tutti” i proprietari di tutte le associazioni nazionali sia di trotto che di galoppo. Un paradosso inaccettabile.

Appelliamoci direttamente al Ministro Zaia, affinchè ponga riparo a tempo a questa ipotesi (speriamo sia ancora tale) e che non voglia iniziare il suo periodo con un provvedimento che fa a cazzotti con la democrazia e con la filosofia del suo partito. Se l’ippica ha una probabilità di risorgere, questa è al di fuori del passato fatto di clientelismo. Deve essere ridisegnata tenendo presenti i criteri di democrazia delle rappresentanze, di divisione dei compiti e delle responsabilità, di decentramento tecnico ed amministrativo. Nessuno meglio di un leghista può capire queste esigenze.

 
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