I miracoli esistono? Chiedetelo a Storm L’anno scorso doveva essere abbattuto per un infortunio, ora è tornato a vincere
ALESSANDRO FERRARIO MILANO «Lui è nato per commuoverci, per darci sempre un opportunità: mercoledì ci ha regalato una favola capace di farci dimenticare i problemi di un settore mortificato nell’immagine e nella sostanza». Isabella Asti Bezzera, socia con il marito Guido nella scuderia Blueberry, racconta col cuore prima che con gli occhi l’ultima vittoria di Storm Mountain. Ovvero il puledro nato in casa dei coniugi Bezzera, nella varesina Besnate, arrivato a sfiorare i vertici con un eroico secondo nel Derby italiano 2006 dietro un missile come Gentlewave. Ma dieci mesi dopo invece di spiccare il volo Storm Mountain precipitò in una sala operatoria: frattura scomposta di uno stinco. Stando al referto l’incidente avrebbe giustificato l’abbattimento, con conseguente riscossione del cospicuo rimborso assicurativo. «Ma i Bezzera dissero no, perché sono gente di cavalli vera e quindi non fanno questi conti», spiega Bruno Grizzetti, trainer della Blueberry e di Storm, Alessandra Vigliani, da sempre con Grizzetti, è la veterinaria che l’ha operato: “E stata essenziale la possibilità di monitorare in tempo reale la ricomposizione della frattura grazie all’artroscopia, che poi mi ha permesso di verificare la perfetta guarigione prima di togliere le viti”. Riabilitazione a Besnate, nei paddock della Razza del Sole che l’avevano visto puledro. Poi graduale rientro in lavoro. Prima nel piccolo ippodromo di Varese per non accusare il clima agonistico di San Siro, che contagia anche i cavalli. Infine, ritorno alla Scala del galoppo. Storm Mountain è sceso in pista il 15 marzo 2008, ancora sei giorni e sarebbe stato un anno esatto dalla sua ultima corsa: un’eternità. Da allora il baio ci ha provato cinque volte con una progressione da uno capace, oltre di galoppare, anche di contare: quinto, quarto, terzo, secondo. E mercoledì davanti a tutti, dove tutti lo hanno sempre voluto.
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