IERI INCONTRO ALL'UNIRE
Provvidenze situazione di stallo
L’incontro di ieri all’Unire fra i rappresentanti degli allevatori (Bezzera, Luciani, Viani e Bitocchi) e i vertici dell’Unire è stato solo un piccolo passo avanti per la definizione dei vari “piani provvidenze 2008” (galoppo, trotto e sella), tutt’ora bloccati dopo il “no” del Ministero arrivato il 17 aprile. Gli allevatori si sono presentati davanti a Sottile e al CdA con tutte le loro controdeduzioni, auspicando un intervento dell’Ente che fosse risolutivo. «Ma dopo aver consultato l’ufficio legale - spiega Isabella Bezzera - il CdA ha confermato il fatto che, secondo lo statuto, i piani devono essere approvati dal Ministero, quindi ritorniamo da capo. Da una parte Sottile e gli altri hanno potuto leggere e comprendere le motivazioni di noi allevatori. E soprattutto hanno compreso fino in fondo la gravità della situazione, giunta a questo punto dopo che ci era stata data l’illusione, da parte del Mipaf, che fosse tutto a posto. C’è insomma la consapevolezza che avremo tutto l’appoggio, ma d’altra parte ci hanno anche detto che, in questa situazione, non è possibile avere una risposta immediata. Rimango moderatamente ottimista, ma certo non si può nascondere che il problema è grave. E che i tempi per la soluzione saranno purtroppo più lunghi di quello che pensassimo. Da parte nostra abbiamo chiesto di "passare” il 2008, per il quale gli investimenti sono già stati fatti, e di progettare immediatamente qualcosa di diverso per gli anni a venire. Anche se non siamo convinti che le provvidenze, provenendo dal bilancio Unire, siano davvero considerate aiuti di Stato. E che, in ogni caso, finora dalla UE non è mai arrivato neppure un rilievo, certo non una procedura d’infrazione». Più pessimista Sandro Viani, che a questo punto vede le provvidenze in un vicolo cieco. «Tornare al Ministero non servirà a nulla. Ci ritroveremo al punto di partenza. E intanto il tempo è passato e passerà ancora. Credo che il CdA dell’Unire avrebbe potuto prendersi la responsabilità di approvare il provvedimento, ma in questa vicenda mi sembra che nessuno, anche al Mipaf, voglia mettere la sua firma sul documento delle provvidenze. Per questo sono molto deluso di quanto sta accadendo, perché non si capisce di cosa abbiano paura e perché, dopo che ci era stato detto che era tutto praticamente a posto, la vicenda si è bloccata». Siamo ormai a giugno e, nonostante qualche notizia assolutamente falsa, il caso delle provvidenze è più che mai aperto, con il blocco del Ministero ai piani predisposti dagli allevatori e dall’Unire. La soluzione probabilmente passerà nelle mani del neo-Ministro Zaia, ma ci vorrà indubbiamente tempo... MT
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