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Totoguida Scommesse: «Payout basso? Ci rimette il giocatore" (16.5.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 16/5/2008
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«Payout basso? Ci rimette il giocatore"

«Certa comunicazione non aiuta. Al nuovo governo chiedo il confronto con gli operatori»

Intralot rappresenta la nuova realtà del settore dei giochi in Italia. Grossi investimenti, una rete importante ed una delicata sfida su un mercato totalmente nuovo. Ad un anno dall’avvio del progetto della nuova rete ne parliamo con l’Amministratore delegato, Enea Ruzzettu.
- Una geografia nel mondo dei giochi totalmente trasformata. Aumentano i competitori, ma cambia anche lo scenario politico. Cominciamo da qui. «Il rapporto tra imprenditoria e mondo politico è sempre stato un passaggio importante, tanto più oggi dove il nostro settore sta attraversando un momento delicato e, nonostante tutto, è tra i settori trainanti della nostra economia. Il nuovo scenario politico ci fa sperare in una maggiore stabilità, elemento questo da cui non si può prescindere per programmare tutti gli interventi necessari per il nostro mondo. Quali sono le aspettative. Molto semplici: essere ascoltati e avere delle risposte. Mi auguro che l’approccio con il nuovo Governo avvenga in modo propositivo. Che il nostro ruolo venga riconosciuto e sia sempre più identificabile come partner della Pubblica Amministrazione. Gli spazi di crescita sono ancora enormi ma devono partecipare tutte le componenti. Solo attraverso un percorso unitario sarà possibile ottenere quei risultati che tutti ci auguriamo. - Usciamo per un attimo fuori dalla politica e parliamo di gioco. Con questo nuovo assetto del mercato cosa canibia rispetto al percorso storico del mondo dei giochi in Italia «Tutto. Una sorta di rivoluzione copernicana. Innanzitutto cambiano - o per lo meno aumentano - i soggetti di riferimento e questo consente un’offerta più equilibrata sul mercato ed una maggiore tutela dello scommettitore. L’apertura del mercato italiano ad operatori stranieri - noi compresi - apre ad una nuova filosofia di gioco, un coacervo di esperienze e di culture che non possono che migliorare il settore. Al centro di questo universo c’è il giocatore, che rappresenta il destinatario ed il terminale del nostro lavoro. Una figura importante a cui bisogna prestare la massima attenzione».
-Il discorso adesso quindi si sposta sull’utente finale e non tanto sui risultati dell’azienda, sulla raccolta, sui pay out. Si può spiegare meglio?
Nel nostro modo di interpretare il gioco tendiamo verso la massima soddisfazione del cliente. Del resto credo che questo principio sia insito nella filosofia di ogni mercato e, quindi, della nuova rete la quale ha in se tutte queste caratteristiche. La sostanziale caduta di situazioni monopolistiche - almeno nelle scommesse - ha generato una maggiore conconenzialità e quindi un miglioramento delTofferta. Questo, evidentemente, non è sufficiente se lizienda non interpreta correttamente questo passaggio. Mi spiego meglio - e questo interessa anche un certo tipo di comunicazione - con un esempio che ricavo proprio dal Vostro giornale, dove sono stati “enfatizzati” risultati di vari operatori e, in particolare, di un provider nel quale è stato evidenziato come valore di successo quello di un basso pay out. Come a dire “ho pagato meno, quindi sono più bravo’ Il messaggio e la filosofia di appnxcia verso il cliente è esattamente l’opposto di come dovrebbe essere e di come la pensiamo noi Forse andrebbe enfatizzato queltoperatare che restituisce più vincite al giocatore e non quello che ne ritorna di meno. In un corretto rapporto operatore - cliente il fatto di restituire a quest’ultimo il più possibile, sempre nei limiti del giusto equilibrio industriale, mi sembra un obiettivo inderogabile. Intralot segue questo principio e, fortunatamente il nuovo mercato ha creolo le condizioni per consentire al giocatore di scegliere i prodotti migliori».
- Mi è sfuggito un passaggio, quando ha accennato alla comunicazione, anche perché in qualche modo coinvolge la categoria dei giornalisti.
«Il mio è un discorso generale, non si riferisce alle persone ma ad alcune situazioni che, ormai, non sono più praticabili in questo nuovo contesto. Credo che all’evoluzione di ogni settore debba corrispondere un’identica evoluzione nella comunicazione. La stampa di settore - o qualsiasi forma di comunicazione - deve seguire un codice etico ed essere di supporto alla crescita sociale. Usare questo strwnento in modo non corretto crea notevoli danni e, soprattutto, genera confusione, senza citame la fonte, nel lettore. Non voglio scendere nei casi speci/lei, ma spesso noto che vengono date delle cifre - fondamentali per il nostro lavoro e delicate per il fatto che la maggior parte di noi siamo quotati in borsa - spesso imprecise. Se i dati che ci interessano sono contenuti nel Totalizzatore Nazionale - una fonte primana - non capisco per- che la Pubblica Amministrazione non li rende pubblici, evitando interpretazioni sui numeri che per definizione devono essere esatte. Non è un problema da sottovalutare».
- Qualche suggerimento per condudere?
«Nessun suggerimento. Il problema è e resta quello del confronto, del dialogo, dello scambio di idee, cosa che ad oggi, onestamente, ha poca evidenza. Manca, ad esempio, un tavolo di lavoro che più volte è stato richiesto all’Amministrazione, un tavolo in cui confrontare in senso propositivo, dove far convergere le varie esperienze, smorzare le conflittualità. Insomma un tavolo per individuare, tutti assieme, modalità e strumenti di una crescita armonica del settore. Ci sono molte cose da fare. La prima che mi viene in mente è un monitoraggio sul prodotto offerto al nostro mercato e sulle possibili migliorie per riequilibrare l’offerta alla domanda della clientela. Sono convinto che un prodotto più accattivante e stimolante contribuisca, sul piano commerciale, a ridimensionare le offerte che provengono sul mercato italiano — spesso in modo non corretto - da operatori non autorizzati, che è un problema ancora diverso. Le problematiche da affrontare sono notevoli e riteniamo di poter dare un contributo importante per il futuro di questo settore, sempre se il nuovo esecutivo e l’Amministrazione entrino nell'ordine di idee di questo confronto-collaborazione».

 
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