Il trainer Renzoni lo annuncia in gran forma contro l’invasione straniera

Golden Titus "for President"

di Antonio Lupo
Ammucchiata dall’estero, perché il piatto fa gola, un bel po’di euro sul doppio chilometro di Roma e finalmente qualcosa di buono si vede. Non come Bouguereau desapàrecido nel Derby, fantasma inviato da Chapple Hyam attraverso la Manica, senza ne arte ne parte. E per Golden Titus nel Presidente della Repubblica diventa un’impresa, di quelle che mettono ibrividi: i 2000 che restano un enigma, la presenza degli stranieri, la corsa che deve venire in un certo modo, altrimenti. Bè, sentiamo Renzoni.«Dall’Ambrosiano il cavallo è migliorato parecchio. Carico, pronto alla sfida, lui contro tutti, perché dei nostri domenica ritengo sia il numero uno. Ma gli invader non scherzano. Temo Literato, con un ruolino di marcia che incute rispetto. Le Champion a Newmarket, su quella retta interminabile fatta di pieghe che nascondono insidie a ogni metro. Ma anche Pressing, generoso un anno fa al seguito di Distant Way, nel Presidente appunto, e Saddex, che ha tentato addirittura l’Arc e la Japan Cup. Insomma non pensavo che arrivassero tanti big da fuori, anche se non mi dispiace. Tanta fatica, tanto onore, se ti riesce di portare a casa un risultato che soddisfi le attese".
Axxos, lo dimentichiamo? «Non lo sottovaluto,. Nell’Ambrosiano si è battuto da campione, ha mostrato di essere un combattente nato, indomabile. Ma quel giorno Golden Titus era al rientro, gli mancava qualcosina, non era lo stesso di oggi. L’impegno di San Siro gli ha tolto quel poco di superfluo che aveva addosso. Il tedesco merita ampia stima e snobbarlo è un rischio. L’ultimo lavoro impegnativo Golden Titus l’ha svolto martedì sul miglio allungato concludendo alla grande. E’ al top, come richiede un esame severo quale il Presidente, e la distanza non frena le sue ambizioni. Sennò a Milano, su quella pista, selettiva, avrebbe deposto le armi. Cosa che non ha fatto, anzi".