Bufera sulla Fise, Croce si difende
Il presidente federale respinge tutte le accuse dei «dissidenti»
NICOLA MELILLO ROMA - Oggi in Campidoglio parte, con la conferenza stampa di presentazione, l’edizione di Piazza di Siena dalla vigilia più travagliata. Undici presidenti regionali ne chiedono le dimissioni, quattro consiglieri sui 9 rimasti in aperto dissidio bloccano l’attività del Consiglio Federale. Per il presidente Fise Cesare Croce, al terzo mandato, un anno olimpico amaro condito da accuse di protagonismo, mancata collegialità e gestione poco chiara dell’acquisizione della sabbia di Piazza di Siena. Croce annuncia battaglia: «Il salto ostacoli è in un momento eccellente ed è in testa nella Nations Cup, nel completo veniamo da due bronzi europei, siamo ai vertici juniores nel dressage. Forse la Fise è diventata appetibile: nel 1997 avevamo 37mila tesserati e 2 miliardi di lire di autofinanziamento. Ora l24mila tesserati e 12 milioni di euro». Il consiglio è bloccato, il vicepresidente Andrea Paulgross, è fra i consiglieri contrari a Croce: «Per avere responsabilità bisogna venire alle riunioni. Il Consiglio è spaccato e non funziona. La gestione è affidata al Consiglio di Presidenza, ma manca la ratifica del Cda. Ho convocato la prossima riunione per i 4 giorni di Piazza di Siena: si lavora, altrimenti non vengono allo Csio e devono spiegare o dimettersi e faremo nuove elezioni. Commissariamento? Ho parlato col presidente Coni Petrucci e non si profila». La sabbia di Piazza di Siena è una questione spinosa: «Senza sabbia Roma rischiava di uscire dalla Super League. Il Comune ci comunicò che non era in grado di sostenere le spese. Non c’era tempo. Non c’è stato bando di gara europeo. Una sola ditta italiana era in grado di vendere la sabbia e abbiamo chiuso, previa consultazione con tutti i membri. Il Consiglio ha deliberato a lavori in corso. Dal Comune sono arrivati 250mila euro per l’organizzazione dello Csio 2007, la sabbia ne è costati 522mila. Al Credito Sportivo ne abbiamo chiesti 500mila coi quali copriremo le spese per la sabbia e la sua manutenzione (5Omila euro l’anno) per 10 anni».
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