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Lo Sportsman: Boban a Milano: il segno di Zorro sull'ippica (15.5.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 15/5/2008
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Boban a Milano:
il segno di Zorro sull’ippica

ANDREA NEGRI
Mercoledì pomeriggio, ore 18, scuderia di Gustavo Matarazzo. Appuntamento speciale con Zwonimir Boban, il trequartista del Milan degli anni ‘90, vincitore di quattro scudetti (tre con Capello e uno con Zaccheroni) e di svariate coppe tra le quali una Champion’s League. Boban ama il cavallo (“adoro gli animali in generale, in particolare i cani per la sensibilità e i cavalli per l’eleganza e la potenza che esprimono”), e da qualche tempo, insieme agli amici Giorgio Pozzi e Gustavo Matarazzo, è socio di Livio del Pri, un tre anni che si sta togliendo belle soddisfazioni. Ovvio chiedere a Zorro come si sia avvicinato alle corse. «In realtà le corse per ora le conosco ancora poco. Sono venuto all’ippodromo nel ‘99, poco dopo aver vinto lo scudetto con Zaccheroni, ricordo che c’era Don Mazzi, fu una bellissima giornata. Poi non ho più trovato il tempo, però ho sempre cercato di seguire, seppur a distanza, il mondo dell’ippica. Un po’ in televisione, amo infatti il film australiano Sognador, che ho visto più volte. Ho poi seguito attentamente la carriera di Varenne, lui è stato un fenomeno, il cavallo più forte di tutti i tempi, per cui ho sempre letto delle sue gesta. Qualche tempo fa Giorgio e Gustavo mi hanno proposto di far parte del team di Livio del Pri, ed eccomi qua, emozionato perché è la prima volta che posso vederlo dal vivo». Che idea ti sei fatto del mondo ippico? «So che c’è tanta passione e tanta professionalità, è uno sport con tante cose belle da raccontare. Purtroppo i giornali, a parte quelli di settore, ne parlano solo quando succede qualche fatto di cronaca. Un vizio di tutti i paesi. lo edito un giornale sportivo in Croazia, e faccio fatica a far capire ai giornalisti che non si vendono più copie parlando solo delle cose brutte».
Il tempo passa, Zvone deve andare a Settimo Milanese a visitare la scuola dei pony. Poi tornerà a Zagabria, perché “non mi piace dormire fuori, preferisco essere sempre a casa”. Prima dei saluti ci regala una promessa. «Appena trovo un po’ di tempo verrò all’ippodromo per passare un bel pomeriggio». A presto. Speriamo.

 
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