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Il corriere dello Sport: Grizzetti, è un Triomphe (12.5.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 12/5/2008
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Grizzetti, è un Triomphe
Cima primo, Papetti terzo e Farrel quarto: tutti allenati da lui. Solo Permesso si inserisce al posto d‘onore, male Bouguereau

di Mario Viggiani
ROMA - Il nome è impegnativo, ma a questo punto è stato onorato. E poco male se magari non disputerà mai la corsa che porta nel nome. Cima de Triomphe è stato chiamato così dai suoi proprietari proprio con quel sogno: avere in scuderia un cavallo da Arc de Triomphe. E adesso questo cavallo ha vinto il Derby Italiano dopo averlo appena iscritto all’Arc.

I PROPRIETARI - Cima, invece, sta a rappresentare il nome dell’azienda nella quale sono in società ormai dal 1981 e che si occupa di antinfortunistica e antincendi. La strana coppia, quella formata da Giampiero Soccini e Pietro Barbarito, un toscano e un lucano trapiantati da un pezzo a Varese, da neanche due anni ha fatto società anche nell’ippica, rilevando la denominazione della disciolta Scuderia Cocktail, anni fa alla ribalta con la vittoria inattesa di Sumati nel Jockey Club ‘99. Soccini è tra i cavalli da tanto (Scuderia Ludovica il suo “nom de course” originario), Barbarito l’ha seguito solo in occasione dell’operazione Cocktail, tradendo finalmente il calcio (ha una squadra, il Verbano, nell’Eccellenza lombarda).
L’ALLENATORE - Il 125° Derby, come l’intero pomeriggio alle Capannelle, è stato tutto nel segno di Bruno Grizzetti. L’allenatore di Viggiù ha infatti sfiorato un clamoroso en-plein, piazzando Papetti al terzo posto e Farrel, la scelta (sbagliata) di Dario Vargiu, al quarto. Il pieno gli è stato negato da Permesso, secondo con qualche rimpianto in mezzo alla pista, paradossalmente allevato proprio da una delle sue formazioni storiche, la Razza del Sole-Scuderia Blueberry. Al punto che Bruno ha esclamato: «S’è messo in mezzo proprio un cavallo cresciuto dalla signora Bezzera!». La quale non ha perso la battuta: «Bè, alle aste poteva comprarlo lui...».
Grizzetti, che aveva già siglato il Derby con Rakti nel 2002, in precedenza aveva spaziato con Gimmy nel D’Alessio e successivamente ha vinto il Melton con Titus Shadow (entrambi aveva in sella Vargiu) in parità con Gesture.
LA CORSA - Il crono è stato buono per questa “prima” sui 2200 metri, tuttavia il 2.14.60 finale è scaturito soprattutto da una retta d’arrivo molto svelta. Infatti Fathayer si era trovato leader suo malgrado, con andatura di conseguenza allegra ma non troppo. Senlis e il favorito Bouguereau lo accompagnavano all’esterno accondiscendenti, in seconda linea si piazzavano Farrel, Papetti, Rastignano e Silver Arrow, poi tutti gli altri chiusi da Voila Ici.
Più o meno tutto uguale appunto fino in retta. Qui Senlis cercava di replicare il Parioli, però lo faceva nei modi e nei tempi, ai 600 finali, ma non nella sostanza, fallendo l’esame distanza così come Fathayer. Rastignano anticipava Bouguereau, Farrel spostava al centropista anticipando Papetti e Permesso, Cima finalmente lasciava la pancia del gruppo, Voila Ici faticava a raggiungere i pieni giri al largo di tutti.
La mossa vincente del 24enne Silvano Mulas (al suo terzo Derby, alla sua prima monta su Cima!) è stata lanciare il grigio all’interno di Farrel ai 250 finali sacrificando il calante Rastignano. Con l’appoggio dello steccato, sopravanzava Farrel e rubava il tempo a Permesso, mantenendo mezza lunghezza sul ritorno di quest’ultimo. A una lunghezza Farrel, nonostante almeno 200 metri di troppo, reggeva bene lasciando comunque il terzo a Papetti (Grizzetti pensa ora per Farrel al Royal Ascot: è iscritto alle st. James’s Palace). Quinto a ridosso Voila Ici, solo settimo Bouguereau.

 
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