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Totoguida Scommesse: Gioco telematico l'ora della verita (6.5.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 9/5/2008
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Gioco telematico l'ora della verita

Quota di mercato in discesa, ma i punti remoti restano un nodo da sciogliere per il settore

di Nicola Tani
Ancora ventiquattr’ore e il mondo del betting made in Italy vivrà una tappa importante - l’ennesima - per capire quale sarà il futuro. Domani mattina, al Tar del Lazio, va in scena (dopo il nnvio dell’udienza del 5 marzo) la discussione “nel merito”, e quindi con la possibilità per le parti in causa di spiegare approfonditamente le proprie posizioni ai giudici amministrativi, del decreto sul gioco telematico emanato dai Monopoli di Stato il 25 giugno 2007 e attualmente sospeso da un’ordinanza dello stesso tribunale del Lazio. Il provvedimento era stato impugnato da alcuni concessionari on-line, che avevano convinto i giudici circa l’immediatezza del danno a seguito dell’entrata in vigore del decreto. Ora si torna a via Flaminia per la fase di merito, nella quale Aams ribadirà - è scritto in una nota inviata qualche settimana fa all’Avvocatura - che il provvedimento che limita fortemente l’attività dei punti di commettializzazione è stato adottato, tenuto conto delle mutate condizioni della rete, al fine di «assicurare il pieno nspetro delle leggi e allineate le disposizioni al nuovo sistema distributivo, tutelando gli inteirssi dei giocatori e dei concessionari e contrasto.ndo il gioco illegale: si è determinato un sistema di gioco diverso, dimensioni ed efficacia territoriale, rispetto a quella preesistenie, caratterizzato invece dalla presenza sul territorio di un numero ridotto di punti di distribuzione di gioco». Pieno appoggio sarà dato alla posizione di Aams da Snai, Lottomatica, Intralot, Assosnai e Sicon, ma tutto il mercato degli operatori che hanno puntato sulle agenzie ovviamente sarà con il fiato sospeso, così come avverrà alla parte del mercato che fa capo a Micmgame e ai quattro concessionari ricorrenti. E’ d’altronde
onriai evidente che il rioitlino del decreto Bersani ha creato condizioni totalmente diverse dal passato, quando - almeno fino al 2007 - la capillarità ridotta delle agenzie tradizionali causava una vistosa mancanza di offerta agli scommettiton, da ciii potevano nascere attività di raccolta non tegolamentate. Il “telematico” all’italiana - un fenomeno i cui contorni formativi e operativi restano ancora incomprensibili agli operatori internazionali e alla stessa Commissione Europea (che lo ha definito “irrievante” nell’analisi sul decreto on-line inviato da Aams) - nasce così, in via sostanzialmente “esplorativa”, su iniziativa di un paio di concessionan, e per risolvere la questione delle carri ncaricabili di Toto, per trasfotmaisi rapidamente in un segmento da 5-600 milioni di euro annui, caratterizzato da situazioni di abuso e dalla forte concorrenza creata all’apertura dei nuovi punti vendita assegnati con il bando Aams seguito al decreto Bersani.
Tra l’altro, negli ultimi mesi i Monopoli hanno rallentato, malgrado le circolari emanate e le polemiche sortite, il numero di controlli sul temtono, in attesa di un definitivo chiarimento dalle aule di tribunale e, soprattutto, dalla Commissione Europea, con la quale si è appena conduso un lungo confronto proprio relativo al riotxlino del gioco on-line nel nosti paese. Le responsabilità di piazza Mastai sono evidenti: il “boom” del gioco telematico si deve proprio all’emanazione di due sventurate circolari Aams nel 2003 e nel 2005 e da un decreto un po’ troppo timido emanato nel marzo 2006. Sarà difficile ora tornare indietro, anche se il decreto Bersani ha creato le condizioni per una progressiva - e tutto sommato indolore - riduzione del peso del settore telematico, tornato alla quota di mercato di due anni fa (attorno al 26%) dopo una crescite - che sembrava inantstabile - fino al 40% degli incassi. La capiilarità dei nuovi punti vendita ha infatti eroso significativamente gli spazi a disposizione dei punti remoti, la cui redditività si è talmente abbassata da costringere alcuni concessionari a sostanziose cure dimagranti per quello che concerne il numero di esercizi commerciali collegati. Ora, quindi, si torna al Tar del Lazio, davanti al quale pieno appoggio sarà dato alla posizione di Aams da alcuni (non tutti...) operatori “terrestii”. Dall’altra parte della barricata, a rappresentare il settore del telematico, il Sistel, attiva nell’attività di lobbying anche a liveffio comunitario per difendere gli interessi del gioco on-line. Il presidente Fernando Petriveffi, in una dichiarazione pubblicata sul sito dell’associazione, sottolinea che i rilievi evidenziati in un incontro con i funzionari della Direzione per il Mercato interno «hanno riguardato l’illegittimità di alcune disposizioni pazticolamiente restrtttrw delta conconenza e delle facoltà imprenditoriali dei conce.ssionari (sia italiani che esteri), già introdotte da Aams con il decreto del 25 giugno 2007, sospeso dal Tar del lazio su ricorso di alcuni nostri concessionari, attualmente in attesa di sentenza di merito. Nel frattempo - fino alla pronuncia del Tar Lazio - restano applicabili le disposizioni del provvedimento Aams del 21 marzo 2006 ma è utile sapere che gli operatori del telematico fatti oggetto, fino ad oggi, di provvedimenti sanzionatori adottati dai Monopoli sulla scorta di quest’ultimo provvedimento hanno sempre ottenuto la sospensiva dal Tribunale am,ninist,utivo e che, per ilfiuum, potranno invocare la tutela giwisdrzionak del Tar chiedendo anche la disapplicazione di tali norme in quanto Nonne tecniche non notificate all’Unione Europea ai sensi della Direttiva 98/34/CE”.
La storia, com’è facile intuire, non finirà mercoledì con l’udienza o con il deposito della sentenza In caso di successo dell’una o dell’altra posizione, sarà necessario riscrivere le norme per renderle compatibili anche alle direttive di Bnixelles.
E nel frattempo, che ne sarà degli equilibri del mercato? Alzi la mano chi conosce la risposta.

 
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