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Lo Sportsman: Non ci sono discriminazioni (1.5.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 2/5/2008
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VIANI SUL NODO PROVVIDENZE

Non ci sono
discriminazioni

Sandro Viani é il Presidente degll allevatori del trotto e ci ha inviato la seguente relazione sul nodo delle provvidenze allevatorie, che pubblichiamo volentieri in quanto sviluppa in maniera chiara i temi che oggi sono all’ordine del giorno.

"Apprendo con piacere dall’articolo pubblicato oggi, che siete a conoscenza della nota ministeriale che parla dei due problemi, missiva ancora a noi non nota, non appena riceveremo copia provvederemo a fare le nostre osservazioni.
Il problema a mio avviso è di una chiarezza estrema e più volte ne abbiamo parlato, se permettete riporterei le osservazioni che andremo a ribadire alle autorevoli considerazioni del ministero vigilante:
la materia, è bene riaffermarlo è regolata con la Direttiva 428/90, ormai stracitata, sulla quale non ritornerei per non essere noioso.
Parlerei però del concetto dei cosiddetti aiuti di Stato in maniera che si possa meglio comprendere la posizione delle provvidenze del settore trotto. Ricorderei la nozione di come sono definiti gli aiuti di Stato secondo le regole comunitarie:
“La Commissione e la Corte di giustizia sono intervenuti nel corso degli anni al fine di precisare la nozione di aiuto, statuendo, attraverso un orientamento costante, che si è in presenza di un aiuto di Stato, ai sensi del citato articolo 87, qualora ricorrano congiuntamente i seguenti presupposti:
a) vi sia un vantaggio concesso dalle autorità pubbliche a favore di una impresa, senza Contropartita o con una contropartita che corrisponde in misura minima all’importo al quale può essere valutato il relativo vantaggio;
b) il vantaggio concesso all’impresa sia finanziato con fondi pubblici (le risorse statali possono assumere varie forme sovvenzioni, riduzione tassi d’interesse, conferimento di capitali, ecc. - e possono provenire da risorse di bilanci statali, regionali, locali, nonché da banche o intermediari pubblici e privati incaricati dallo Stato di gestire un regime di aiuti pubblici);
c) l’aiuto abbia un carattere selettivo diretto a favorire soltanto alcune imprese e alcune produzioni; d) l’aiuto sia in grado di falsare la concorrenza e di incidere sugli scambi tra gli stati membri”.
Per semplificare possiamo esprimerlo in questi termini:
la U.E. non permette che si creino discriminazioni di carattere economico e normativo tra soggetti operanti nel medesimo settore, in ambito comunitario. Nel caso delle provvidenze al settore trotto non abbiamo discriminazioni di alcun genere nei confronti di nessun operatore di altro paese comunitario che intenda operare nei settore allevatorio, non solo; abbiamo casi concreti sin dalla adozione quale legge dello Stato della Direttiva 428/90, e riscontrabili, di operatori economici residenti in Germania, Francia, Svezia e oggi anche Slovenia, i quali percepiscono esattamente le stesse provvidenze che sono stabilite per gli allevatori italiani, sia come provvidenze che premi allevatori.
Mi pare chiaro che l’impianto relativo alle provvidenze del settore trotto, non rientra assolutamente nella violazione delle regole sopra citate di cui ai punti a) b) c) e d).
Mi auguro che una buona volta le cose siano chiarite nell’interesse generale e del settore del quale io ho la responsabilità".

 
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