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Totoguida Scommesse: Ippica italiana, allarme rosso (29.4.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 29/4/2008
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I numeri della crisi: movimento a picco e appena il 66,5% dei punti abilitato

Ippica italiana, allarme rosso

Mentre volano le scommesse sportive, quelle ippiche proseguono nel loro lento declino

• di Graham Wood
Il sole comincia a sorridere sul settore del gioco in Italia? Guardiamo le notizie degli ultimi mesi: il TAR del Lazio decide che le multe per una totale di 98 miliardi non sono applicabili agli operatori dei slot e nel frattempo vengono adottate nuove regole che accontentano la maggior parte delle compagnie. Per le scommesse sportive il movimento è alle stelle, un aumento del 77% nel mese di marzo e tre quarti della nuova rete già attiva nonostante i problemi con la Telecom e le questure locali che — sembra — ostacolano le nuove aperture.
Se il movimento continuerà ad aumentare nei prossimi mesi le tasse sul gioco verranno ridotte e gli operatori saranno ancora più contenti. Aspettiamo a breve anche l’arrivo di poker, bingo on-line ed una nuova gamma di giochi d’abilità, i cosiddetti “skill games”.
Purtroppo, mentre per le slot, i Gratta & Vinci e le scommesse sportive tutto sembra bello, l’ippica italiana sta continuando il suo lungo inevitabile declino. Sembra che la soluzione dei problemi nel settore, secondo gli esperti alla guida del business dell’ippica, sia annunciare nuovi giochi dove non si vince mai, sfornare sempre più Ths per garantire che il montepremi diventi inisoiio almeno un paio di volte a settimana, e assicurare che isoggetli che capiscono bene il settore - proprietan dei cavalli, allenatori, fantini e driver, geston di ippodromi, bookmakers - siano in gran parte esdusi del management del prodotto. l’orse dovremo aspettare che il movimento annuale scenda al di sotto dei 2 miliardi di euro per vedere inizative sensate per salvare l’ippica..
Nel frattempo diamo un’occhiata alle statistiche del 2008 registrate fino al 20 aprile scorso.
Scommesse "Vincente/Accoppiata":
640 milioni di euro, con un -5,70% sul valore dello stesso periodo del 2007;
Tris -20,80%; Quarté -29,73%;
Quinte -24,09%.
Per un business in forte espansione con migliaia di nuovi punti già aperti si tratta di un risultato impressionante. E’ chiaro che la chiusura della vecchia rete ha avuto un impatto negativo, ma alla fine è l’ente gestore che deve controllare il business e produrre le condizioni favorevoli per gli operatori. Mentre la grande maggioranza dei nuovi punti sportivi sono già aperti, per l’ippica la situazione non è così positiva. Delle 291 nuove agenzie ne sono state abilitate soltanto 153 (pari al 52,5%). Per i corner va un po’ meglio: ne sono stati abilitati 5.213 dei 7.775 assegnati (67,0%). In totale, 5.366 punti abilitati, ovvero il 66,5% della nuova rete prevista, contro il 74% per i punti sportivi.
Se si escludono i comer Lottomatica e Sisal - le vecchie ricevitorie già presenti sul territorio - risulta abilitata solo il 41,7% della nuova rete.
Ma non finisce qui: dei 48 operatori che si sono aggiudicati dei diritti ippici sono ancora in 13 a non aver ancora superato il cosiddetto “collaudo” per poter operare. Lamministratore delegato di una società privata, rivelando dati del genere, non avrebbe una carriera futura assicurata; il tecnico che portasse la sua squadra dalla serie A alla C2 - forse l’equivalente della perforrnance del settore ippico... - verrebbe subito esonerato.
Per l’ente gestore dell’ippica, invece, non sembra che esista un’urgenza. Entro quando vedremo la roccaforte storica del settore delle scommesse rinascere? Con la presenza di altri prodotti conconnti nel settore gioco, l’arrivo di nuovi operatori e l’espansione della rete che rappresentano forse l’ultima opportunità per l’ippica di rinascere. Si spera che qualcuno colga l’occasione per rivitalizzare il settore prima che diventi troppo tardi.    

 
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