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Agipro: Decreto on-line, Aams: "nessuna modifica sostanziale dopo richieste commissione UE"  
Autore: roberto
Pubblicato: 29/4/2008
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Agipronews: Pubblicato il 29 aprile 2008 ore 17:00


DECRETO ONLINE, AAMS: “NESSUNA MODIFICA SOSTANZIALE DOPO RICHIESTE COMMISSIONE UE”
 
(red.) L'Italia resiste alle richieste della Commissione Europea sui contenuti del decreto online.  Secondo fonti dei Monopoli di Stato interpellate dal quotidiano “Bet”, in edicola domani, il testo rimarrà nella sostanza quello inviato a Bruxelles, in forma di bozza come prevede una Direttiva comunitaria sulle telecomunicazioni, il 28 dicembre 2007. Nessuna modifica sostanziale, quindi, su numero chiuso delle licenze, onerosità delle concessioni e costi del collegamento informatico con Sogei, visto che – dicono da piazza Mastai – il testo inviato alla Commissione era già frutto di un “lungo lavoro di compromesso”. Nel corso dell'incontro, è stato ribadito il gradimento all'impianto approntato da Aams, che provvederà a rispondere formalmente in una missiva che sarà spedita alla Commissione proprio in questi giorni. Da Bruxelles arriverà poi il “via libera” formale all'adozione del decreto, che sarà sottoposto all'esame del Consiglio di Stato prima della firma del nuovo ministro dell'Economia, con ogni probabilità Giulio Tremonti. L'iter sarà concluso credibilmente entro un paio di mesi. L'accordo con la Commissione prevede contemporaneamente la chiusura della procedura di infrazione sull'oscuramento dei siti, aperta ai danni dell'Italia subito dopo il varo della misura contro gli operatori online non autorizzati. A tal proposito, conferma Aams, gli indirizzi di bookmaker e casinò non espressamente autorizzati resteranno in ogni caso irraggiungibili per gli utenti italiani.
 
 
COMMISSIONE UE ALL'ITALIA: “RIDURRE COSTI DI LICENZE E COLLEGAMENTO INFORMATICO” 
 
(red.) Licenze online troppo costose, sistema informatico eccessivamente complesso, nessun numero chiuso per il mercato online. Sono alcune delle osservazioni contenute nella lettera inviata dalla Commissione Europea all'Italia, a conclusione del complesso iter previsto per il decreto sulle scommesse online da una direttiva comunitaria sulle telecomunicazioni. Il Ministero dell'Economia dovrà tener conto delle critiche della Commissione Ue, al momento della scrittura definitiva del testo, prevista nelle prossime settimane. La Commissione preme affinché il sistema italiano non preveda alcun “numero chiuso” e non imponga limiti quantitativi in relazione al numero di operatori in grado di aver accesso al mercato italiano. Il decreto Aams prevede anche la possibilità di ammettere operatori “non di gioco” ma la selezione deve essere basata su criteri “obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati”. Bruxelles chiede anche al Governo italiano di tenere conto, al momento della valutazione dei candidati esteri all'ottenimento di una licenza online italiana, del sistema normativo di controllo e sanzioni cui già è sottoposto l'operatore richiedente nel paese in cui è stabilito, nel rispetto dei criteri fissati dalla Corte di Giustizia. Pesanti critiche piovono poi sull'eccessiva complessità del sistema informatico dei giochi in Italia: la Commissione esprime “dubbi” sulle modalità e i costi corrispondenti generati dal collegamento continuo e sicuro tra le strutture dell'operatore e il sistema informatico di Sogei e invita le autorità italiane a “prevedere il ricorso a sistemi alternativi meno onerosi, che potrebbero comunque consentire un controllo efficace e adeguato da parte dei Monopoli di Stato”. Nel mirino anche il costo delle licenze: l'importo di 300 mila euro per l'acquisto di una licenza online non si rivela quantificato in funzione delle spese effettive generate del sistema italiano”. La Commissione - nella lettera, il cui contenuto sarà pubblicato domani dal bisettimanale specializzato “Ts” - ritiene che le autorità italiane dovrebbero fornire “valutazioni precise” per mostrare il legame tra i costi da un lato e “le spese imposte agli operatori dall'altro”. Il fatto che l'importo sia destinato a scendere progressivamente ogni semestre fino al giugno 2016 (data di scadenza delle concessioni) “non è sufficiente a stabilire il carattere proporzionale dell'obbligo in questione”. Per questo, i tecnici di Bruxelles invitano ad applicare, ove occorra, agli operatori solo obblighi e oneri proporzionati alle spese. La Commissione chiede infine alle autorità italiane di comunicare se, al momento dell'entrata in vigore del decreto online, gli operatori che otterranno la concessione e che oggi rientrano nell'elenco dei siti vietati “non sarebbero più inseriti per tale motivo nella lista nera”.
 
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