CONFERENZA STAMPA
Ippodromi & Città ricorso al Tar contro il Bando
«Abbiamo fatto ricorso al Tar perché il bando per l’assegnazione della gestione degli ippodromi fiorentini, per i prossimi 20 anni, presenta rilevanti anomalie dal punto di vista giuridico e di merito e abbiamo fondati motivi di credere che il ricorso verrà accettato. Attendiamo la risposta entro la fine del mese di aprile nei tempi, quindi, con la gara che è prevista per il 6 maggio. È una iniziativa che tutela anche tutti gli altri aspiranti alla gestione degli ippodromi fiorentini». Con queste parole, martedì pomeriggio, nella Club House del Visarno, Gaetano Papalia, presidente di lppodronii&Città, ha aperto la conferenza stampa relativa, appunto, al ricorso e alla notizia, buona, della ripresa del galoppo all’ippodromo fiorentino. In particolare non convincono due richieste: la prima, quella della riunificazione del trotto e del galoppo al Visarno, l’altra il punteggio con cui si valutano le offerte. Per quanto riguarda la riunificazione delle due specialità, il cui progetto dovrebbe essere presentato dai futuri gestori entro 2 anni e realizzato entro 5 e che, in pratica, vuol dire la eliminazione dell’ippodromo delle Mulina, esiste già un parere nettamente contrario della Sovrintendenza ai Beni Culturali che risale al 1996. Questo fa pensare che non ci sia unità d’intenti fra l’Assessorato al Patrimonio e quello ai Beni Culturali. E allora «come è possibile - ha detto Papalia fare un’offerta se non conosciamo bene quello che potrà accadere?». A tutto ciò va aggiunta l’impossibilità tecnica di realizzare una pista di trotto all’interno di quella del galoppo. Quindi, la sola possibilità sarebbe quella di realizzare una pista unica in sabbia distruggendo, però, una pista di galoppo fra le più selettive e antiche d’Italia. L’altro aspetto riguarda il criterio di aggiudicazione. La scelta dell’affidatario avverrà su un punteggio complessivo di 100 punti, di cui 80 relativi all’offerta economica e 20 così suddivisi: solo 6 per l’esperienza gestionale relativa all’organizzazione di corse al trotto ed al galoppo; 3 per servizi e attività che si intendono realizzare nei complessi immobiliari degli ippodromi; 2 per riconoscimenti ai lavoratori; 9 per qualità del progetto tecnico, relativamente agli interventi di innovazione e di miglioramento dell’impianto e al programma temporale di manutenzione, indipendentemente dalla loro rilevanza economica. «Insomma, anche da questi elementi, è evidente che questo bando sacrifica i servizi e privilegia l’aspetto economico, Insomma, con 100 mila euro in più, gli ippodromi fiorentini possono essere aggiudicati a gruppi o persone i cui interessi sono ben lontani da quelli dell’ippica fiorentina. Noi, invece, vogliamo difendere gli ippodromi fiorentini», ha concluso Papalia. Che succederà? lo vedremo nei prossimi giorni, a bocce ferme. Per ora girano: e girano anche ai fiorentini...
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