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Lo Sportsman: Si toglie ai poveri per dare ai ricchi (27.3.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 2/4/2008
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Si toglie ai poveri
per dare ai ricchi

L’amico Gragnaniello ha promosso a Napoli un incontro dal titolo "ippica dove vai?” purtroppo devo risponderti verso un "baratro senza ritorno”. Il motivo è molto semplice e lo ha dichiarato Franco Panzironi a suo tempo dicendo testualmente "bisogna ridimensionare l’ippica per far spazio presso la raccolta di scommesse a giochi più remunerativi e a costo zero". Le categorie si sono ribellate e dopo lunga lotta ed ad un costo salato di oltre 300.000 euro siamo riusciti a far fuori il segretario e abbiamo supportato l’avvento all’UNIRE di un Ippico (Guido Melzi), sperando in un’inversione di tendenza che potesse rilanciare il settore. Dai risultati della gestione Melzi (Prima Commissario, ora Segretario Generale) dobbiamo prendere atto che siamo caduti dalla padella nella brace, in quanto si è perseguita in toto la linea “panzironiana” riducendo corse e dotazioni, lasciando l’UNIRE nel caos più totale che ha portato come conseguenza un progressivo calo inarrestabile del gioco con le più che prevedibili conseguenze su chi investe ed opera nel settore. Ma adesso si è giunti al paradosso di deliberare una riduzione dei premi sulle differenziate del 17% circa e destinare le somme (udite, udite) ai già miliardari Gran Premi. Potremmo anche essere d’accordo in un periodo di vacche grasse e d’espansione, ma quando gli operatori ippici, cioè chi compra e mantiene i cavalli e chi li gestisce e trae il suo sostentamento è ridotto alla canna del gas, suona come un intollerabile e inaccettabile insulto e atto d’arroganza e strafottenza. Per essere chiari è come se si riducesse lo stipendio dei lavoratori FIAT che fanno fatica ad arrivare a fine mese del 17% per destinarli ad Agnelli. A questo punto, costatato che la politica di Guido Melzi non può più avere il consenso della stragrande maggioranza degli operatori ippici, sarebbe più opportuno che lo stesso avesse il buon gusto di rassegnare le sue dimissioni prima che sia costretto a farlo a furor di popolo.
F.l.P.T.
Il Presidente Marcello Rinaldi

 
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