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Le Voci del Trotto: Giochi di prestigio di Melzi d'Eril (25.3.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 25/3/2008
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GIOCHI DI PRESTIGIO DI MELZI D’ERIL

Vigilia delle aste dei puledri a Settimo Milanese, anno 2007. Ricordate? Il ministro De Castro e Melzi d’Eril si presentano ai proprietari, potenziali acquirenti, ed orgogliosamente annunciano l’invarianza del montepremi per il 2008, e addirittura l’aumento sulle dotazioni dei Grandi Premi.

Comprate con fiducia, fate i vostri conti ed i vostri programmi tranquillamente: l’UNIRE veglia sull’ippica e “noi” la riporteremo in  alto. Questo il messaggio.

Destava qualche perplessità l’annuncio dell’aumento della dotazione dei Grandi Premi, non ravvisandone la necessità: non si migliora certo la qualità se si aumenta del 5/10% un premio già pingue...Il successivo chiarimento che i soldi per tale incremento sarebbero stati presi dalla rinuncia degli allevatori alla percentuale dei matinée tranquillizzò tutti.

Marzo 2008: cade come un fulmine a ciel sereno l’annuncio che l’aumento dei Grandi Premi sarebbe stato a carico dei proprietari ed allenatori sacrificando ancora una volta i tartassati di sempre.

Storia recente: sciopero più che giusto, necessario. Non si può levare ad una dotazione di fame per aggiungere dolci e liquori ad un pranzo già abbondante. La riunione all’UNIRE, al di là di quanto si è detto e “non” si è deciso, è la dimostrazione che qualcuno ha subito pressioni dagli allevatori che, come al solito, non hanno voluto rinunziare neanche alle briciole, anche se questa politica ha già portato alla graduale scomparsa dei proprietari, loro clienti (!).

Incolpevoli il Presidente prefetto Sottile ed il generale Cecchi, troppo freschi di nomina, responsabile del cambio di rotta soltanto il segretario generale Melzi. Il suo disappunto nella riunione di fronte alla giusta irremovibilità delle categorie la dice lunga. La sua affermazione che le stesse ragionano con i paraocchi è in stridente contrasto con quanto avvenuto in un recente passato, quando fu appoggiato nella battaglia contro Panzironi: allora gli andavano bene gli scioperi e quant’altro, per dimostrare che era sostenuto dalle categorie produttive. Ora purtroppo abbiamo la sensazione che abbia mal consigliato i vertici UNIRE, pensando di avere ancora il sostegno delle categorie. Ma il consenso ed il sostegno si ottengono con la fiducia e tenendo fede ai principi: oggi proprietari, allenatori e guidatori nutrono qualche dubbio su Melzi d’Eril, derivante solo e soltanto dal suo atteggiamento “strano”. Siamo a tempo per recuperare: non conviene a nessuno una rottura definitiva. Va pure considerato che lo sciopero (giusto, ripetiamolo testardamente) danneggia le categorie in misura almeno 100 volte inferiore al danno che procura all’UNIRE. Di conseguenza quest’ultima dovrebbe pensarci un po’ di più, prima di prendere decisioni inutili e per di più dannose.

 
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