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Lo Sportsman: BELLEIdee: Guidatori uniti? Che lo siano non solo a parole (21.3.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 21/3/2008
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BELLEIdee

L’OPINIONE DI ENRICO

Guidatori uniti? Che lo siano non solo a parole

Nel grigiore della situazione (Nas, doping, montepremi e rnatiné) ho visto un barlurne di luce, la speranza che i guidatori rialzino la testa e ritrovino un ruolo importante nell’ippica italiana. Lunedì è stato firmato un comunicato congiunto da Anagt e Unagt, cioè dalle associazioni che rappresenterebbero la quasi totalità di noi driver e trainer. Come è stato possibile? C’è stato qualche fattore nuovo capace di modificare una situazione cristallizzata?
In ogni caso mi sembra un fatto assolutamente positivo, perché forse, finalmente, sembra diventare possibile quello che fino a pochi giorni fa sembrava a tutti un miraggio, una corsa impossibile, ovvero quella riunificazione dei driver che era ed è l’unica carta da giocare per il bene di noi tutti.
Lo dico da tempo, lo sostiene da anni il mio amico Duccio Parenti che sta spendendo tempo e risorse fisiche in veste di paciere, bisogna stare tutti uniti, sotto la stessa bandiera e “guidare” tutti in una direzione.
Ora il quadro sembra, quasi per miracolo, cambiato. Sono passate solo poche settimane da quando una delle due associazioni si era rifiutata di partecipare alla manifestazione a Roma perché c’era l’altra e quasi per incanto ecco un comunicato firmato congiuntamente dai due litiganti storici. Un fatto che da parte mia reputo positivo soprattutto in prospettiva, perché in realtà c’è da vedere se questo atteggiamento apparentemente del tutto diverso davvero porterà nella realtà all’unico risultato davvero importante, quello della riunificazione dei driver.
In questi giorni ho parlato con tantissimi miei colleghi, che sono rimasti quasi sorpresi da questa iniziativa e da quanto hanno letto nel comunicato. Sorpresi e increduli perché fino a quando qualcosa non è cambiato evidentemente non interessava a nessuno lavorare insieme.
Certo la situazione nell’ippica, e più precisamente fra noi guidatori, non è delle più allegre, anzi. E giorno dopo giorno ho scoperto tanti fatti, piccoli e grandi, che per la nostra categoria sono fondamentali. Ho scoperto quanto fanno fatica molti miei colleghi, aggrappati a poche risorse e spesso letteralmente abbandonati al loro destino. Ho scoperto cosa vuol dire doversi tutelare da soli: per farlo serve una forza che molti fra i piccoli non possono avere. Sono entrato insomma nel cuore dei problemi di tutti noi e soprattutto di quelli che vivono ogni giorno i piccoli guidatori. Perché devo dire che uno come me ha la forza e la possibilità di lottare, di farsi sentire, ma questo non accade certo a tutti. Anzi molti sono stati dimenticati e abbandonati nel momento del bisogno. E da parte mia ho parlando con i guidatori di tutta Italia ho scoperto e capito parecchie cose. Ho trovato tanta perplessita, disaffezione e tanta voglia di cambiare.
Per questo la riunificazione deve diventare realtà, perché non serve essere uniti solo “contro” qualcuno o qualcosa, per un giorno o una settimana solo perché fa magari comodo, ma bisogna esserlo tutti i giorni, proprio per essere d’aiuto ai tanti che in questo momento stanno soffrendo davvero. A questo deve servire un’associazione forte. Quella associazione di cui si parla da anni ma che almeno fino a ora è rimasta solo un’utopia.
Oggi ci sono temi sbandierati a volontà, temi che però fino a qualche giorno fa sembravano finiti in un qualche cassetto e che sono tornati come per magia prepotentemente alla ribalta. Per fortuna, così tutti insieme proveremo a uscire da una situazione difficile. Penso per esempio ai matinée, che sono il problema del giorno. Tutti sanno come la penso su queste corse: non mi piacciono e vorrei che non ci fossero più. E sono d’accordo con il far diventare i grandi premi un sogno. Ma allo stesso tempo so che per molti dei miei colleghi sono l’unica fonte di guadagno, l’unica risorsa per andare avanti. E allora ho provato a mettermi nei loro panni e ho capito che sentirsi dire da un giorno all’altro che il “loro” montepremi è tagliato è un vero e proprio shock. Tutto si può fare e probabilmente il premiare la qualità è l’unica chance per il rilancio: chiedo solo di dare il tempo a chi è aggrappato alle matinée di vendere e non svendere, di poter puntare a qualcosa di diverso. Anche questo fatto però deve far parte di un quadro complessivo, di una di quelle prese di posizione a 360° che solo un’associazione forte e sincera può effettuare con successo. Di una programmazione di interventi che ascolti le necessità della base e che sia libera da qualsiasi condizionamento.

 
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